Storia dell'eterna collaborazione tra Morricone e Tarantino

Da fan a collega: ecco com'è nata la collaborazione tra il regista Quentin Tarantino e il compositore Ennio Morricone

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La notizia ha fatto in un batter d’occhio il giro del web: Ennio Morricone che dà del cretino a Quentin Tarantino. Che dice che si limita a rubare agli altri, che fa le cose senza pensare, in maniera caotica e disorganizzata. E che non lavorerà mai più con lui. Il tutto, in un’intervista rilasciata all’edizione tedesca di Playboy. Già, peccato che il Maestro sostenga di non aver mai incontrato il giornalista che firma il pezzo, di non aver mai fatto dichiarazioni simili e che, quindi, agirà per vie legali.

Certo, che quella tra Morricone e Tarantino non fosse esattamente una storia d’amore indimenticabile era cosa piuttosto nota. Nella sua autobiografia “Ennio, un maestro. Conversazione”, scritta a quattro mani con il regista Giuseppe Tornatore, il compositore aveva dichiarato testualmente: «È ovvio che se prendi un pezzo da un film, un pezzo da un altro, un pezzo da un altro ancora, una coerenza musicale non l’avrai mai». Per poi rincarare la dose in almeno due situazioni: «Scrissi una canzone che Quentin ascoltò. Gli piacque moltissimo e la mise sul film. Ma era solo un provino, Elisa l’aveva provata prima di registrare il disco vero, ma lui la mise sul film così. Intendiamoci, a Tarantino non voglio fare nessuna predica. Mi è simpatico e gli sono grato dei tanti complimenti che mi ha dedicato. Però è preoccupante che metta sul film una versione così provvisoria di una canzone suonata solo al pianoforte».

E poi, in riferimento alla dichiarazione del regista che paragonava Morricone a Mozart o Schubert: «Le sue parole un po’ mi hanno fatto piacere, un po’ mi hanno anche dato l’impressione che stesse prendendomi per i fondelli, forse con l’obiettivo di creare pubblicità attorno al film. Non credo a giudizi simili, sono adulazioni».

Insomma, tutta una serie di giudizi non esattamente entusiastici. Certo rimane che tra le perplessità e la diffamazione la differenza non è esattamente sottile e, a dire il vero, sembrava piuttosto strano che il Maestro si fosse lasciato andare a dichiarazioni tanto nette ed esasperate.
Ma proviamo a ripercorrere insieme la relazione (un po’ burrascosa: lo concediamo) tra Ennio Morricone e Quentin Tarantino.

Come detto dal Maestro stesso, il regista aveva più volte provato a coinvolgerlo nei suoi progetti. Il primo tentativo risale a “Bastardi senza gloria”, ma Morricone aveva declinato l’invito, perché già impegnato in altri lavori (tra l’altro, sempre con Tornatore). Intanto, Tarantino aveva già usato delle sue musiche preesistenti in diversi suoi film: “Kill Bill” su tutti, dove troviamo brani tratti da “Il buono, il brutto, il cattivo”, “Per un pugno di dollari” e “Il mercenario” e in “Django Unchained”. La seconda proposta è invece andata a buon fine. Il film era “The Hateful Eight” e tutti noi sappiamo cos’è successo dopo. In realtà, anche in questo caso per Tarantino non è stato facile convincere il Maestro, che in un primo momento aveva rifiutato, al telefono. All’epoca, infatti, Morricone stava lavorando alla colonna sonora di un’altra pellicola. Neanche a dirlo, dell’amico Tornatore. Si trattava de “La corrispondenza”. Ma evidentemente questa volta Tarantino era particolarmente convinto della sceneggiatura che aveva per le mani, quindi ha deciso di andare direttamente a trovare il compositore a casa sua, per sottoporgliela. E l’ha convinto. Pare, grazie anche allo zampino del “solito” Tornatore.

A quel punto, nonostante il poco tempo a disposizione, Morricone ha iniziato a lavorare alla colonna sonora di “The Hateful Eight”, film uscito nel 2015 che vede tra i protagonisti Samuel L. Jackson, Kurt Russell e Jennifer Jason Leigh. Una pellicola dalla genesi piuttosto bizzarra. Secondo western di Tarantino, dopo “Django Unchained”. La sceneggiatura era stata pubblicata online, cosa che convinse il regista a riscriverla, stravolgendo completamente il finale.

A svelare che sarebbe stato il Maestro Morricone l’autore della colonna sonora è stato Tarantino, durante la cerimonia dei David di Donatello del 2015. I brani presenti nel film sono confluiti in un album pubblicato nel dicembre del 2015. La colonna sonora non è valsa a Morricone solo il suo primo Premio Oscar (se non consideriamo quello alla carriera, nel 2007), ma anche il Golden Globe e il BAFTA. Insomma, Tarantino ha avuto la possibilità di collaborare con uno dei suoi miti di sempre. E Morricone si è portato a casa la tanta agognata statuetta, che non era mai riuscito a conquistare. Nonostante i rapporti non idilliaci, a questo punto dichiarazioni simili sembravano veramente troppo fuoriluogo.

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