Strage Berlino, prosegue caccia all'uomo dopo rilascio sospettato

Strage rivendicata dall'Isis. Dispersa una giovane italiana

21 Dicembre 2016
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Berlino, 21 dic. (askanews) – Prosegue la caccia all’uomo in Germania e in tutta Europa, dopo la strage di lunedì sera a Berlino, quando un camion è stato lanciato sulla folla in un mercatino di Natale, facendo almeno 12 morti e 48 feriti. Tra i dispersi figura anche una giovane italiana, Fabrizia Di Lorenzo, 31enne di Sulmona, il cui cellulare è stato ritrovato sul luogo dell’attacco. L’attentato è stato rivendicato dai jihadisti del gruppo dello Stato islamico attraverso l’agenzia Amaq. Il richiedente asilo pachistano che era stato arrestato dopo la strage perché sospettato di esserne l’autore, è stato rilasciato dalle autorità tedesche. “I test forensi eseguiti finora non hanno fornito indicazioni sulla presenza dell’accusato nell’abitacolo del camion durante l’attacco”, ha reso noto la procura.

L’autore della strage dunque resta ancora in fuga. “Una o più persone”, “con un’arma”, probabilmente quella usata per uccidere il pilota polacco del camion, ha precisato il capo della polizia di Berlino Klaus Kandt, non escludendo dunque la possibilità della presenza di un commando. Quanto alle vittime, sei sono state identificate come cittadini tedeschi. Dei 48 feriti, 14 stanno lottando tra la vita e la morte, secondo il ministero dell’Interno.

Intanto, questa mattina, l’allerta in città resta alta e le misure di sicurezza sono state rafforzate. Così come, con il passare delle ore, è aumentata la pressione politica sulla cancelliera Angela Merkel, che ieri ha confermato la sua linea sull’accoglienza dei migranti in Germania. “Questi sono i morti di Merkel!” ha tuonato Pretzell Marcus, uno dei leader del partito della destra populista Alternative per la Germania (AFD), che da sempre tiene una linea dura sulla questione dei migranti.

Per Frauke Petry, di Afd, “la Germania non è più sicura” di fronte al “terrorismo dell’islamismo radicale”, almeno da quando la cancelliera ha aperto il Paese nel 2015 a 900.000 migranti in fuga da guerre e povertà (circa 300.000 sono poi arrivati nel 2016). Accuse che il ministro dell’Interno Thomas de Maizière ha definito “odieose” alla Bild.

(con fonte afp)

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