Studio italiano: "Ecco dove ha origine l'Alzheimer"

A capo della ricerca un professore della Basilicata

19 Aprile 2017

L’Alzheimer è la forma più comune di demenza, malattia neurologica progressiva che colpisce molteplici funzioni cerebrali, compresa la memoria.

La causa esatta dell’Alzheimer è ancora sconosciuta anche se ormai si ritengono che ci siano dei fattori che possano svilupparla, come l’età avanzata, gravi ferite alla testa, familiari con la stessa patologia e malattie cardiovascolari.

Nel mondo sono quasi 47 milioni le persone che sono affette dall’Alzheimer, di cui mezzo milione solo in Italia.

Ecco perché è importante la scoperta di un’equipe italiana coordinata dal professore Marcello D’Amelio, lucano di Montemilone (Potenza), associato di Fisiologia umana e Neurofisiologia presso l’Università Campus Bio-medico di Roma.

In sintesi, lo studio – pubblicato sulla rivista Nature Communications – ha scoperto che l’origine dell’Alzheimer non è nell’area del cervello associata alla memoria ma in quella collegata anche ai disturbi d’umore.

Di conseguenza, anche la depressione sarebbe un fattore di rischio dell’Alzheimer e non il contrario.

La novità sta nel fatto che si riteneva, prima di questa ricerca, che l’Alzheimer fosse dovuto essenzialmente a una degenerazione delle cellule dell’ippocampo, l’area del cervello ‘dedita’ ai ricordi.

Lo studio italiano, invece, ha spostato l’attenzione sull’area tegmentale ventrale, dov’è prodotta la dopamina, il neurotrasmettitore collegato anche ai disturbi d’umore.

In pratica, la morte dei neuroni deputati alla produzione di dopamina causa il mancato arrivo di questa sostanza nell’ippocampo, provocando la perdita dei ricordi.

Con Marcello D’Amelio si è congratulato il presidente della Regine Basilicata, Marcello Pittella: “Noi lucani dobbiamo essere orgogliosi di essere suoi corregionali”.

“La Basilicata ha bisogno di tanti ragazzi come te, bravi capaci e intraprendenti – ha aggiunto il presidente rivolgendosi al ricercatore in una recente conferenza stampa – Sei un’eccellenza internazionale, sono orgoglioso di te. Da collega e da corregionale. La tua intelligenza e le tue mani sono particolarmente importanti”.

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