Sul Lago Maggiore in Vespa: l’impresa per i bambini malati

Il vespista Alessandro Pozzi compirà una traversata del Lago Maggiore a sostegno della Fondazione Giacomo Ascoli per i bimbi con malattie oncologiche.

12 Aprile 2021
Fonte: 123RF

In Vespa sulle acque del Lago Maggiore: è questa la sfida che un vespista del varesotto ha lanciato a scopo benefico. L’uomo si chiama Alessandro Pozzi, proviene da Jerago con Orago (centro in nella provincia di Varese) e per il 13 giugno ha in calendario un’impresa che, se non avesse un fine nobile, suonerebbe del tutto stramba. In fondo, curiosa un po’ lo è, ma è proprio la sua bizzarria ad accendere i riflettori anche sulla causa per la qualche Pozzi l’ha programmata.

Il vespista, infatti, percorrerà il tratto di lago fra le sponda piemontese di Cannero Riviera e quella lombarda di Luino a bordo della sua Vespa. Datato 1959, il motociclo sarà montato su un vecchio pattino di soccorso rimasto in uso sulla riviera romagnola fino a qualche anno fa. Lo scopo, come accennavamo, è solidale e vuole aiutare la Fondazione Giacomo Ascoli, impegnata nella cura dei bambini con malattie oncoematologiche.

Ad annunciare l’idea è lo stesso vespista a mezzo social, tramite la Pagina Facebook da lui fondata ‘Due ruote per la vita’. “Il mondo che creeremo il 13 giugno con la Traversata per la Vita sarà una sfida benefica davvero importante – si legge in un post – contribuire a migliorare la qualità della vita dei piccoli pazienti dell’oncoematologia pediatrica dell’ospedale di Varese e delle loro famiglie”.

Ulteriori dettagli arrivano, poi, dalle colonne di Repubblica.it nella sezione locale. “La distanza è di sei chilometri e conto di percorrerla in circa due ore. – spiega Pozzi – Un sistema di pale, pulegge e cinghie darà al pattino la forza motrice necessaria. Spero proprio di completare la traversata con successo”.

E sul pattino campeggia un numero, il 27, a ricordare la finalità solidale e una persona speciale. Il 27 febbraio 1993, infatti, è nato Giacomo Ascoli, il piccolo sconfitto da un linfoma all’età di 12 anni. A lui è intitolata l’organizzazione che opera in sua memoria per aiutare tutti i bambini e i ragazzi che lottano contro la malattia.

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