Ti piacerebbe lavorare in smart working da qui? Ecco l'incentivo

Stanco di lavorare in smart working da casa? Potresti approfittare di questo incentivo per svolgere la tua attività in un posto da sogno.

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L’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus ha completamente stravolto la vita di milioni di persone in tutto il mondo. Sono cambiate abitudini e anche modalità di lavoro: meno gente nei locali pubblici e sempre meno lavoratori in ufficio. Ora, quasi tutti stanno sperimentando i vantaggi dello smart working (che tra l’altro rende pure più felici), che permette di svolgere la propria attività ovunque ci si trovi, purché si disponga di un computer e di una connessione veloce a Internet.

Insomma, possiamo lavorare in spiaggia, al parco, a casa (magari sdraiati davanti a una meravigliosa piscina di sabbia) e persino in luoghi molto lontani dal posto di lavoro. E se vi dicessimo che potreste lavorare da remoto in uno degli angoli più paradisiaci del mondo?

Il primo ministro di Barbados, Mia Amor Mottley, ha annunciato che il governo sta pensando di introdurre un visto di benvenuto valido per 12 mesi. Un vero e proprio incentivo per trasferirsi in questa meravigliosa isola caraibica per un anno (ecco tutte le attrazioni da non perdere ai Caraibi), lavorando comodamente sdraiati all’ombra di una palma.

L’idea nasce dall’esigenza di far ripartire l’economia locale, visto il duro colpo che la pandemia ha inferto al settore turistico, ma è ancora nella sua fase embrionale. L’allettante proposta, secondo quanto riferisce un rappresentante di Barbados Tourism Marketing a “Insider”, sarebbe ancora in fase di definizione (nel frattempo potreste mettere alla prova il vostro inglese che certamente vi sarebbe utile…)

Al momento della scrittura, secondo i dati forniti dal Coronavirus Resource Center della Johns Hopkins University, sull’isola si sono registrati 98 casi positivi al Covid-19 e 7 decessi.

L’isola, stando a quando dichiarato da Mottley, dovrebbe riaprire ai turisti il prossimo martedì 12 luglio, sebbene in molti Paesi, Stati Uniti compresi, siano ancora vivamente sconsigliati i viaggi non essenziali.

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