“Treno fantasma” nucleare della Russia può distruggere il mondo

La distruzione nucleare non viaggia solo nell’aria ma può arrivare anche da Terra: ecco cosa aveva realizzato l’Unione Sovietica.

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Quando si parla di nucleare, l’immagine più comune che viene in mente è legata allo sgancio aereo di disastrosi ordigni che hanno il potere di radere al suolo intere città e di sterminare migliaia di vite umane in pochi, pochissimi secondi. Per non parlare dei danni sul medio e lungo termine, con strascichi per tutta l’umanità. Tuttavia, la via aerea non è l’unico strumento che può trasportare dispositivi nucleari.

Già durante la Guerra Fredda, infatti, le maggiori potenze avevano studiato più di un sistema con cui colpire il nemico nella maniera più catastrofica possibile. Non fa eccezione l’Unione Sovietica che aveva a disposizione un arsenale che comprendeva sottomarini nucleari (primi fra tutti il Trident) e un sistema di bombardamento orbitale tramite satelliti. Inoltre, su Terra l’ex URSS aveva costruito un treno nucleare assolutamente non distinguibile da qualunque altro convoglio viaggiasse sulle rotare sovietiche.

Un autentico “treno fantasma” che avrebbe potuto annientare un’area pari all’intera costa degli Stati Uniti d’America. Il suo nome è ‘RT 23 Molodets’, un convoglio nucleare in continuo movimento che quotidianamente percorreva fino a mille miglia senza poter essere individuato. In questo modo, la Russia si garantiva una difesa dagli USA che aveva già localizzato tutti i centri di lancio nucleare. Il suo aspetto è ingannevole, dal momento che è stato studiato per assomigliare a un qualunque treno passeggeri. Tre le locomotive, a cui si aggiungono tre carrozze di lancio e quattro vagoni.

Tuttavia, al posto dei viaggiatori, il “treno fantasma” russo trasportava tre missili balistici intercontinentali. Come spiega il Daily Star, grazie a un’autonomia di ventotto giorni, l’‘RT 23 Molodets’ poteva spostarsi ad ampio raggio anche in caso di interruzione delle forniture di energia. Un semplice comando da Mosca, in tre minuti, avrebbe fatto partire gli ordigni in qualunque angolo del Paese si trovasse il convoglio.

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