E' arrivata la prevista e prevedibile squalifica di Carlos Tevez, protagonista sia in positivo che in negativo nella sfida tra il suo Boca Juniors e il Belgrano.
L'Apache, dopo aver segnato il gol che aveca sbloccato il match, era stato espulso per avere rivolto pesanti offese al direttore di gara German Delfino. "Tua sorella è una p…", la frase costata il cartellino rosso e ora tre giornate di squalifica. Tutto sommato gli è andata anche bene, visto che da regolamento rischiava fino a 12 turni di stop.
Tevez ha vestito per due stagioni la maglia della Juventus: nel 2013 fu acquistato per 9 milioni di euro. Il periodo torinese ha rappresentato probabilmente l’apice della sua carriera. Chiuse il primo anno in bianconero con 19 reti, diventando il giocatore-simbolo del terzo scudetto consecutivo della squadra allenata allora da Antonio Conte. La seconda e ultima stagione alla Juventus fu impreziosita da un altro scudetto, la vittoria della Coppa Italia e la finale in Champions League, persa con il Barcellona. Nell’estate del 2015 decise di ritornare in Argentina e riprendere la casacca del Boca, la squadra che lo aveva lanciato.
A Torino intanto il pari della Juventus contro il Siviglia, alla prima di Champions League, ha scatenato il malcontento dei tifosi.
Beppe Marotta ha così commentato: "Dobbiamo iniziare a metabolizzare il nostro ruolo da protagonisti in Champions, mettendo da parte le ansie, sapendo che le critiche saranno più aspre di prima. Sapevamo che il Siviglia sarebbe stato un ostacolo impegnativo, ma la valutazione complessiva è positiva, sottolineata dalla crescita di un gruppo rinnovato con le qualità per raggiungere obiettivi importanti".
Poi un'importante apertura di mercato. Alvaro Morata potrebbe fare ritorno a Torino, un giorno: "Mai dire mai, qui ha avuto la sua consacrazione, sapevamo che rischiavamo di perderlo e ci è spiaciuto. Magari in futuro potrebbe anche arrivare un matrimonio definitivo con la Juve".
Su Bonucci, cercato dal City in estate, ha glissato: "Tanti nostri giocatori sono stati richiesti dalle grandi squadre d’Europa ma siamo la Juve è non abbiamo nulla da invidiare alle altre".