Tutti noi abbiamo vissuto nel corpo di nostra nonna

Abbiamo sempre sentito nostra nonna più vicina a noi di chiunque altro, anche della nostra mamma: ecco cos’hanno scoperto gli scienziati

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Si dice che la nonna sia una seconda madre per noi, ma il suo ruolo spesso assomiglia anche a quello di confidente, migliore amica, supporto morale e maestra di vita: insomma i nonni – ma in particolare la nonna – formano i nipoti ogni giorno grazie ai loro insegnamenti (queste le regole della nonna per dormire bene) che passano attraverso un sorriso, un piccolo rimprovero, un gesto, un ricordo vissuto o una storia di famiglia.

Sempre più spesso, infatti, con i genitori che lavorano e la baby-sitter costosa, sono i nonni a occuparsi dei figli dei propri figli accompagnandoli a scuola, andando a riprenderli, aiutandoli con i compiti o facendoli divertire: il tempo trascorso con loro è altamente formativo per l’indole e la personalità dei ragazzini che, con il crescere, restituiscono il favore insegnando ai nonni a navigare su Internet, usare Whatsapp, fare una fotografia con il telefonino, mandare una e-mail invece che spedire una lettera alla posta o diventare una famosa modella.

Indubbiamente il ruolo principale spetta alla nonna materna a cui la mamma si rivolge in misura maggiore rispetto alla suocera: anche a livello genetico il legame tra nonna, mamma e nipote è estremamente forte (che coraggio questa piccola di 4 anni, ha salvato la nonna così).

Mai sentito parlare di microchimerismo? Si tratta della migrazione di cellule maschili tra la madre e il feto attraverso la placenta o anche l’allattamento e che si uniscono a vari organi, finanche al cervello, e arrivano a durare anche 38 anni… Uno studio ha rivelato come le donne siano in grado di mantenere nel proprio corpo le cellule della loro madre e quelle dei loro figli, avallando così l’ipotesi che esiste una connessione ancor più profonda tra nonne e nipoti, considerato che è un po’ come se tutti noi avessimo vissuto nel corpo di nostra nonna!

Gli esperti ritengono che questa migrazione cellulare sia di supporto nella rigenerazione delle cellule staminali o nella fortificazione del sistema immunitario: è stata infatti osservata una maggiore quantità di queste cellule in donne sane rispetto a donne con cancro al seno.

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