Si intitola “Made in Italy” il nuovo film di Ligabue con protagonisti Stefano Accorsi e Kasia Smutniak. Vent’anni dopo “Radiofreccia” e “Da Zero a Dieci”, il cantante ha deciso di tornare dietro la macchina da presa per realizzare una pellicola che è un omaggio all’Italia e a ciò che rappresenta per tante persone.
Il film uscirà al cinema il 25 gennaio 2018, ma l’idea è nata nel 2016 con il concept album “Made in Italy”. “Il film nasce da una mia canzone – ha raccontato Ligabue, presentando il film -, ‘Non ho che te’, racconta la storia di una persona di mezza età che perde il posto di lavoro. È proprio quella storia che poi ha generato ‘Made in Italy'”.
Il protagonista della storia è Riko (Stefano Accorsi), un uomo onesto e con un lavoro precario, che si trova a dover fare i conti con il tempo che passa e con un matrimonio in crisi.
Anche se non sarà facile, grazie agli amici e alla sua forza di volontà, Riko riuscirà a rialzarsi in piedi, a ritrovare la sua strada e riconquistare Sara (Kasia Smutniak), la donna che ama. Una favola moderna che ha per sfondo l’Italia e i suoi problemi.
“Il mio amore per questo Paese – ha raccontato Ligabue – non viene meno nonostante la frustrazione per i difetti mai risolti, siamo abituati alla sua bellezza e rassegnati al malfunzionamento. Volevo raccontare questo attraverso gli occhi di chi ha meno di me”.
“Mi interessava raccontare gli stati d’animo di gruppi di persone per bene che non vengono raccontate perché poco interessanti dal punto di vista drammaturgico. Io ho tanti amici – ha aggiunto -, brave persone, non molto rappresentate, volevo dargli voce”.
L’ultimo film di Ligabue era uscito nel 2002. Il cantante ha deciso di tornare dietro la macchina da presa dopo aver sentito l’esigenza di raccontare una nuova storia.
“Fare film è faticosissimo – ha ammesso -, per me che sono abituato a fare i conti con emozioni che fluiscono, mentre fare un film vuol dire progettare emozioni. Mi sono riavvicinato alla regia – ha raccontato Ligabue – perché non avevo più la scusa di non avere una storia. La storia questa volta la avevo”.