Udito a rischio se usi troppi antidolorifici. Lo dice la scienza

Secondo una ricerca scientifica chi consuma troppi antidolorifici metterebbe a rischio l’udito

19 Dicembre 2016

Troppi antidolorifici e antinfiammatori possono mettere a rischio l’udito. A rivelarlo una ricerca scientifica, secondo cui l’abuso di alcuni farmaci potrebbe causare gravi danni all’apparato uditivo a causa degli effetti collaterali. Lo studio è stato condotto dal Women’s Hospital di Boston e pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica American Journal of Epidemiology. Secondo gli studiosi un uso prolungato di antidolorifici come per esempio l’ibuprofene oppure di medicinali a base di paracetamolo come per esempio la tachipirina, possono portare nel corso degli anni ad un notevole abbassamento dell’udito. Questo problema colpirebbe in particolare le donne, che assumendo per molto tempo questi farmaci si ritroverebbero a non sentire più.

Lo studio ha coinvolto oltre 54 mila donne con un’età compresa fra i 48 e i 73 anni. Nel 5,5% dei casi la perduta dell’udito è stata collegata ad un uso prolungato e senza controllo di alcuni medicinali antidolorifici e antinfiammatori. Lo studio ha ripreso le ipotesi di un’altra ricerca realizzata nel 2010 dai ricercatori di Boston. Già all’epoca gli studiosi avevano ipotizzato che l’abbassamento dell’udito in alcuni uomini e donne fosse associato al consumo di alcuni farmaci.

Secondo i ricercatori un eccessivo consumo di medicinali come l’aspirina, la tachipirina e l’ibuprofene provocherebbero un drastico abbassamento dell’udito e in alcuni casi addirittura la perdita. La ricerca punto il dito contro un consumo sempre più sconclusionato ed esagerato di farmaci antidolorifici e antinfiammatori. Prima di assumere un medicinale è infatti importante fare molta attenzione al dosaggio, valutando modi e tempo. Il fai-da-te non è mai consigliabile ed è sempre fondamentale chiedere un consiglio al medico.“Questa è una questione di salute pubblica di grande rilevanza – ha spiegato Sharon Curhan, fra gli autori della ricerca – dal momento che milioni di persone ogni giorno fanno uso di analgesici”. Il paracetamolo, l’ibuprofene e l’aspirina fanno parte della famiglia dei FANS, ossia i farmaci antinfiammatori non steroidei. Secondo gli ultimi dati dell’OsMed, l’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali, in Italia si è registra ogni anno un aumento del loro consumo del +1,5% e +1,8%.

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