Un campione olimpico ha rischiato di morire

"Un'esperienza terrificante"

14 Agosto 2016

Grande spavento per Ryan Lochte e altri tre nuotatori statunitensi, che sono stati rapinati, sotto minaccia di armi, da falsi poliziotti in un taxi a Rio de Janeiro di ritorno da una festa. Lo ha raccontato lo stesso Lochte al brasiliano Thiago Pereira, anche lui nuotatore. L'episodio è stato confermato dal Comitato olimpico statunitense e anche dal Cio, dopo che inizialmente aveva smentito. I quattro stanno cooperando con le forze di polizia locali.

La conferma della rapina è arrivata anche dalla madre del nuotatore: "Penso che siano tutti molto scossi. Non era solo -ha spiegato la donna-. Gli hanno preso il portafogli". 

"Thiago e la moglie ieri notte sono andati a una festa di compleanno per un amico comune con Lochte alla Casa Francia – ha detto il portavoce di Pereira – Si sono divisi da Lochte quando lui è tornato al suo hotel con la moglie. Stamattina ha ricevuto le notizie dell'incidente di Lochte, quindi lo ha chiamato e l'americano gli ha detto che stava bene e che il taxi in cui era salito è stato teatro della rapina", ha aggiunto.

Nel pomeriggio di domenica la spiegazione di Lochte: "Eravamo appena saliti sul taxi, quando delle persone, al buio, ci hanno mostrato un distintivo della polizia, chiedendoci di scendere. Hanno estratto le pistole, chiedendo agli altri nuotatori di stendersi a terra. Io mio sono rifiutato e allora mi hanno puntato la pistola alla testa, ripetendomi di sdraiarmi. Si sono presi i nostri portafogli, ma mi hanno lasciato documenti e cellulare. E' stata una esperienza terrificante".

Lochte a Rio ha vinto una medaglia d'oro nella 4×200 metri stile libero.

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