Usa, pena di morte in crisi, continua a calare numero esecuzioni

Ma con Trump alla Casa Bianca difficile che venga messa fuorilegge

21 Dicembre 2016
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Washington, 21 dic. (askanews) – I giorni della pena capitale potrebbero essere contati negli Stati uniti, dove vengono emesse sempre meno condanne a morte e si effettuano sempre meno esecuzioni, mentre cala il sostegno dell’opinione pubblica alla misura. Secondo un rapporto del Death Penalty Information Center, organizzazione nonprofit di Washington, c’è stato un calo record dell’uso punitivo della morte. “L’America è nel pieno di cambiamento climatico sulla pena di morte” ha detto Robert Dunham, direttore esecutivo del DPIC e autore del rapporto. “Tra le preoccupazioni per l’innocenza, i costi, la discriminazione, l’alternativa dell’ergastolo, e il modo discutibile in cui gli stati tentano di eseguire le sentenze, l’opinione pubblica ogni anno è sempre meno a suo agio con la pena di morte”.

Due terzi degli Stati dell’unione prevedono la pena di morte, ma quest’anno le esecuzioni dovrebbero fermarsi a 31, in calo del 37% rispetto al 2015, quando furono 49, il minimo da 40 anni. Le esecuzioni quest’anno sono state il numero minore dal 1972 quando la Corte suprema dichiarò la pena capitale incostituzionale.
Quattro anni dopo la reintrodusse.
Secondo il rapporto il sostegno dell’opinione pubblica alla pena di morte è al minimo da quattro decenni. Ma la possibilità che la Corte suprema torni a vietare le esecuzioni sono svanite dopo l’elezione alla Casa Bianca del repubblicano Donald Trump. Trump, che si insedia il 20 gennaio, dovrebbe nominare un giudice conservatore al posto vacante sui nove della Corte suprema, spostandone gli equilibri in senso conservatore.

“Solo cinque stati”, dei 31 in cui è ammessa, hanno eseguito una condanna a morte quest’anno. In testa la Georgia con nove , seguita dal Texas con sette, l’Alabama con due e la Florida e il Missouri con uno ciascuno. Per la prima volta in oltre 40 anni nessuno stato ha raggiunto la soglia delle 10 esecuzioni. E un numero così ridotto di stati che hanno eseguito esecuzioni non si è mai visto dal 1983.

I referendum dell’8 novembre hanno mostrato che il Paese è ancora diviso sulla pena di morte: tre stati, California, Nebraska e Oklahoma, hanno votato per mantenerla. Ma gli abolizionisti hanno segnato vittorie in Florida e Delaware.

(fonte Afp)

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