Quel sessismo becero, e fastidioso, che passa per i campi di calcio si esterna anche così, con i vari: “Vai a cucinare”, a cui i protagonisti delle cronache ci hanno abituato malamente nell’era della società della comunicazione.
Frasi, quelle pronunciate da Tomas Koubek, estremo difensore dello Sparta Praga e della Nazionale, e dal centrocampista Lukas Vacha sgradevoli a tal punto da indurre a una soluzione definitiva, dopo quanto accaduto domenica scorsa. I due giocatori hanno rivolto questa frase, chiaramente in senso dispregiativo, a un’assistente di gara, Lucie Ratajova.
La guardalinee è finita nel mirino dei due calciatori perché non avrebbe segnalato la posizione di fuorigioco di un calciatore del Brno, Alois Hycka, che siglava il pareggio a una manciata di secondi dalla conclusione del match di campionato.
Un presunto errore che avrebbe scatenato l’ira dei due giocatori dello Sparata. L’esplosione dell’estremo difensore si è concretizzata in allusioni relative ai posti che andrebbero occupati dalle donne, vedi cucina. A rincarare la dose, il compagno di squadra a cui l’insulto verbale non è parso adeguato: per rendere meglio il concetto ha deciso di postare su twitter la foto della guardalinee accostata alla parola cucina.
Ke sporáku… pic.twitter.com/Nb9iMNCZPg
— Lukáš Vácha (@Vason6) 2 ottobre 2016
Troppo, anche per la dirigenza del club ceco, che ha poi spiegato di aver spedito i due tesserati a qualche seduta di allenamento con le ragazze affinché si rendessero conto “che le donne possono essere bravissime e chiaramente non solo in cucina”.
A pochissimo sono servite, poi, le scuse via Facebook con tanto di foto con moglie e figlioletta, il gesto si è rivelato comunque inadeguato tanto e quanto i precedenti che anche da noi, da Ibra a Belloli, hanno evidenziato la necessità di colmare una evidente voragine culturale.