È un fenomeno di cui si parla da tanto tempo ma che ancora non si era riusciti a quantificare: i contatori delle visite ai video di YouTube utilizzati dai servizi relativi al pagamento per la pubblicità registrano incrementi da parte dei botnet. Per la prima volta, quindi, grazie ad uno studio condotto dall’Università Carlo III di Madrid si son forniti alcuni dati a riguardo: i botnet incrementerebbero, in alcuni casi, le visite di Youtube quasi del 60%.
Grazie a questa analisi, sebbene il sistema di rilevazione visite di YouTube sia piuttosto efficiente, si son scoperte alcune contraddizioni in esso: nonostante il contatore del motore di ricerca video più diffuso al mondo riconosca come false alcune visualizzazioni, indicate in basso a destra sullo schermo, queste vengono comunque conteggiate agli inserzionisti da Google. Così facendo alcune pubblicità verrebbero pagate anche per visualizzazioni che realmente non hanno mai raggiunto un pubblico umano verso al quale mirano gli slogan pubblicitari che anticipano i video su YouTube.
Infatti, se è vero che il principale metodo di guadagno con le visite su YouTube è per mezzo della pubblicità, dall’altra parte della medaglia, il sistema rischia di penalizzare gli inserzionisti in quanto si vedrebbero aumentare il costo per la pubblicità a causa dei botnet, in alcuni casi, del 60%.
È questo quanto riportato dal Financial Times e scoperto da un gruppo dell’Università Carlo III di Madrid, in cui compare anche un italiano, Stefano Traverso, che assieme a Ruben Cuevas, Mohamed Ahmed, Albert Banchs, Arturo Azcorra, Miriam Marciel e Roberto Gonzalez, ha condotto la ricerca.
Ma cosa sono esattamente i botnet? I botnet altro non sono se non, genericamente definiti, una rete di dispositivi, collegati via internet fra loro e infetti da un malware, controllati da un soggetto in grado di assegnare istruzioni da remoto. Colui che controlla la rete non ha generalmente buone intenzioni, ed è per questo che a volte possono rappresentare un serio problema per la sicurezza informatica.
Esistono alcuni sistemi in grado di proteggere i propri dispositivi dall’attacco dei botnet che, però, a volte sono imprevedibili in quanto utilizzano due strategie subdole: i download guidati e messaggi di posta elettronica. Quest’ultimo metodo è molto più difficile da prevenire in quanto allegati ai messaggi di spam ci saranno dei file nascosti o testi di documento o pdf.