Virus intestinale: ecco cosa mangiare quando si sta male

In caso di gastroenterite, l’alimentazione può aiutarci a superare i giorni in cui i sintomi sono più dolorosi.

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Dolori allo stomaco, crampi addominali, nausea, vomito, dissenteria e talvolta anche la febbre sono fra i sintomi più frequenti di gastroenterite. Questa patologia infettiva – nota più comunemente come influenza intestinale – può avere origine virale o batterica. In un caso o nell’altro, i fastidi durano qualche giorno per poi risolversi più o meno rapidamente a seconda della gravità. Per sopportare i sintomi più dolorosi, può essere utile ricorrere a una terapia farmacologia ma per lo più è sufficiente qualche attenzione a tavola e un po’ di riposo.

L’alimentazione corretta, infatti, è un supporto fondamentale in caso di patologie intestinali, che tra l’altro tendono ad azzerare lo stimolo della fame. Questo perché il senso di nausea prevale e il paziente fatica a ingerire qualunque tipo di alimento. Cosa fare? Intanto, anche in caso di gastroenterite, è bene mantenersi idratati in modo da reintegrare quanto si perde (in acqua e sali minerali) a causa di vomito e diarrea.

Acqua, tè e tisane, quindi, non devono mai mancare nei giorni in cui i fastidi sono più acuti, anche in quantità maggiore del solito. Perfetti anche i brodi di verdure o di carne che forniscono anche nutrienti utili. Come gli esperti di Humanitas raccomandano, è importante tornare gradualmente a un’alimentazione regolare inserendo poco alla volta gli alimenti. Per iniziare, sono consigliati i carboidrati complessi: quindi, via libera al riso e alla pasta, al pane e alle patate.

Ottime anche le carni bianche e il pesce, mentre è bene fare attenzione al tipo di frutta e verdura che serviamo a tavola. Meglio preferire carote e banane, aspettando qualche giorno per tutto il resto in modo da non stimolare il transito intestinale con le fibre. Da evitare anche latte e latticini (gli enzimi che contengono possono aggravare la dissenteria) così come gli alimenti troppo grassi e salati, salse e spezie. Stesso discorso per caffè e alcolici, la cui assunzione deve essere ridotta fino a quando non ci si è rimessi completamente.

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