Vittorio Sgarbi torna a scatenarsi sui social dove furioso ha chiesto di abolire alcune parole. L’ultima battaglia del critico d’arte è partita dal suo profilo Facebook, dove Sgarbi si è rivolto ai suoi follower. “Abolire parole come “location”, “apericena”, “evento”, “sinergia”, “taggare”. “fashion” – ha scritto Sgarbi -. Accetto suggerimenti”.
Oltre un milione di Mi Piace e tantissimi follower: Vittorio Sgarbi è una vera star sui social e anche questa volta la sua iniziativa ha scatenato polemiche e commenti. Quasi 7mila quelli al suo post, con reazioni diverse. C’è chi si scaglia contro di lui definendolo un maleducato e ignorante e chi invece appoggia la scelta del critico d’arte e opinionista tv, facendo delle proposte.
“Pacchetto – ha scritto qualcuno -. Inteso come proposta che comprenda più opzioni. ( ad esempio dal parrucchiere piega e manicure, oppure albergo e cena … etc.). Mi fa venire l’orticaria”. “Quoto e lovvo” ha proposto qualcun altro, mentre in molti hanno accusato Sgarbi di realizzare dei post provocatori solo per fare incetta di Like.
A dividere i follower è ancora una volta l’imitazione fatta da Vittorio Sgarbi della sindaca di Roma, Virginia Raggi. Da qualche tempo infatti la politica del Movimento Cinque Stelle è finita nel mirino del critico, che non smette di attaccarla. “L’incapace è peggio del disonesto perché non essendo capace di fare nulla crea danno – aveva attaccato Sgarbi in un video -. È possibile che Roma abbia un sindaco che non è in grado di fare nulla? Che sbaglia ogni azione e che non posso nemmeno decidere cosa fare? Uno diventa sindaco, firma un contratto con un altro per cui deve pagare delle multe se non fa quello che dice ed è identica a Ambra Angiolini. La Raggi è come Ambra Angiolini con Boncompagni, che invece è Grillo. Si assomigliano e sono pure amici. Ambra si muove e Boncompagni le parla”.