Don Antonio Polese; il funerale del Boss delle cerimonie, fra fiori e commozione

Don Antonio Polese, il Boss delle cerimonie, se n’è andato, ma i suoi fan continuano a ricordarlo sui social, fra “fazzolettate” e spaghetto “all’astrice”

2 Dicembre 2016
Fonte: Facebook

I funerali del Boss delle cerimonie sono stati celebrati a Sant’Antonio Abate, alle 15, con un corteo funebre lungo 3 chilometri. La camera ardente è stata allestita, secondo l’ultima volontà di Don Antonio Polese, nell’hotel La Sonrisa. La grande partecipazione alle esequie ha spinto il Comune di Sant’Antonio Abate a deviare il traffico stradale e istituire un servizio d’ordine pubblico. Ad accompagnare il feretro la moglie Rita Greco, la figlia Imma Polese, il fratello Sabatino ed il genero Matteo Giordano, ma anche i colleghi e amici di una vita, fra cui il fedele maitre Ferdinando Romeo e il caposala Gaetano Daniele. Tante le corone di fiori, con 5 carri che sono stati utilizzati esclusivamente per trasportare gli omaggi floreali. Fra le corone, tante inviate dai vip, con messaggi commoventi rivolti a Don Antonio. Fra questi quelli dello chef stellato Antonino Cannavacciuolo, di Discovery e Realtime, ma anche di Gigi D’Alessio e di Francesca Pascale, compagna di Silvio Berlusconi.

Il Boss delle Cerimonie se n’è andato e non solo Napoli, ma tutta l’Italia lo saluta. Originario di Sant’Antonio Abate, nel napoletano, Don Antonio Polese era nato in una famiglia di macellai e aveva lasciato la scuola per seguire l’impresa di famiglia, con in testa la voglia di diventare un ciclista professionista.

Nel 1988 era nata la sua fortuna, dall’intuizione geniale di celebrare il matrimonio tradizionale napoletano (e non solo), nel suo ristorante, con banchetti e feste sette giorni su sette. Era nato così il mito de La Sonrisa, hotel ristorante reso celebre anche dalla collaborazione del Boss con i grandi della musica neomelodica, Gigi D’Alessio e Mario Merola in primis.

Il successo delle sue imprese era stato raccontato su Real Time nello show di successo “Il Boss delle cerimonie”, di cui il canale ha organizzato una maratona televisiva. Tanti i momento cult della serie e le frasi che sono ormai entrate nel cuore dei telespettatori e dei numerosi fa. Dagli spaghetti “all’astrice”, allo spumante versato “a zeffunno”, sino alla famosa “fazzolettata” con cui Don Antonio Polese veniva accolto dagli invitati, pronti a ricevere la sua benedizione.

Il Boss, così come era stato soprannominato, è morto all’età di 80 anni a causa di un infarto. L’ultimo periodo non era stato affatto semplice per lui e il suo cuore non ha retto all’ennesimo sforzo. Qualche mese fa Don Antonio Polese era stato ricoverato d’urgenza reparto di Rianimazione dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia dopo una gravissima sepsi. Polese era però riuscito a sfuggire alla morte e, dopo il trasferimento all’ospedale Monaldi, aveva annunciato il suo ritorno in televisione con i nuovi episodi su Real Time. Poco dopo, a seguito di un indagine per abuso edilizio, era stata stabilita la confisca de La Sonrisa, con una condanna emessa dal tribunale nei confronti della moglie del Boss e di suo fratello.

Poco dopo Don Antonio Polese era stato ricoverato di nuovo nella clinica casertana Pineta Grande, dove infine è morto. A dare l’annuncio i suoi famigliari e in particolare il genero Matteo, che ha spiegato: “Purtroppo è vero”, scatenando la disperazione dei fan. In tanti hanno voluto ricordarlo sui social, non solo i fan e Real Time, ma anche Gigi D’Alessio, ancora legatissimo a lui: “Caro don Antonio, con te se ne va anche un pezzo della mia vita. L’unica cosa che mi conforta è che so per certo che rivedrai il tuo amico ed il mio secondo padre Mario Merola. Fai buon viaggio. Ti ho sempre voluto bene. Gigi”.

 

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