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Formaggi 'da incubo': gli effetti collaterali se li mangi a cena

Sapevate che il formaggio causa incubi? Sono tantissimi gli adulti che quando lo mangiano di sera hanno sogni tumultuosi... Spunta anche uno studio

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

Pianificare una cena è un’arte, e uno degli enigmi riguarda il momento migliore per offrire i formaggi. L’ordine delle portate è cruciale per una cena riuscita, e l’inserimento dei formaggi rappresenta una sfida: quando servirli? Come abbinarli e valorizzarli? È meglio all’inizio o alla fine della cena? E cosa consigliano i nutrizionisti a riguardo?

Formaggi durante i pasti, cosa dice il Galateo

Se desideri organizzare una cena seguendo il Galateo, è fondamentale conoscere il preciso momento per servire i formaggi nel tuo menù. Secondo il Galateo tradizionale, l’ordine delle portate è il seguente: antipasti (prima caldi, poi freddi), primo, secondo, contorno, formaggi, dessert, e infine frutta. Se la cena include un tagliere di formaggi con almeno quattro assaggi, l’intero menù deve tener conto di questa portata, quasi assimilabile a un secondo piatto in termini di valori nutritivi. Pertanto, è consigliabile optare per antipasti leggeri, ridurre l’uso di sughi nei primi piatti e scegliere un secondo leggero dopo i formaggi. Questo assicurerà che i tuoi ospiti possano apprezzare appieno i sapori e le consistenze dei formaggi senza sentirsi appesantiti.

Anche se il Galateo suggerisce di servire i formaggi verso la fine del pasto, sta diventando comune introdurli in altri momenti. Ristoranti e locali propongono selezioni di formaggi come antipasto o in abbinamento ad altri stuzzichini, serviti prima delle portate principali. Questa tendenza potrebbe derivare dal desiderio di assaporare appieno i formaggi senza interferenze di altri sapori e dall’apprezzamento del connubio vini-formaggi tipico dell’aperitivo.

Quanti formaggi servire e quando?

Ma, oltre ai gusti, è questa un’ottima pratica? Partiamo dalle regole di base: una selezione da tre a cinque formaggi per un tagliere perfetto richiede attenzione nella scelta per non abituare il palato dei commensali a gusti troppo disparati. Tuttavia, quattro assaggi di formaggi diversi per un antipasto potrebbero risultare troppo complessi. Gli aperitivi, di solito composti da piccoli assaggi salati, preparano il palato all’intero menù. I formaggi, essendo ricchi di grassi e proteine, possono appesantire lo stomaco prima ancora dell’inizio della cena.

Talvolta, i formaggi sostituiscono addirittura il dessert. L’abbinamento tradizionale con marmellate, frutta fresca e vini adeguati rende l’esperienza unica. Tuttavia, un nuovo trend sta emergendo: formaggi preparati o affinati con ingredienti dolci, come quelli affogati con vini passiti o arricchiti con cioccolato.

Perché servire i formaggi a cena potrebbe non essere una buona idea

Tuttavia, i formaggi, ricchi di grassi e proteine, possono richiedere una digestione più lunga. Consumarli alla fine di un pasto potrebbe rallentare ulteriormente questo processo, causando sensazioni di pesantezza o disagio digestivo. Secondo la biologa nutrizionista Federica Portuese, i formaggi, per la loro ricchezza in grassi e proteine, sono assimilabili a un secondo piatto come carne, pesce o uova. Portuese consiglia di trattarli come una portata separata, evitando l’abbinamento con altre proteine e scegliendo selezioni leggere di massimo tre formaggi diversi.

Inoltre, alcune persone potrebbero sperimentare difficoltà nel dormire se consumano cibi pesanti come formaggi prima di coricarsi. Questo potrebbe essere dovuto alla digestione più lenta, che potrebbe interferire con la qualità del sonno. Alcune persone potrebbero anche avere reazioni allergiche o intolleranze a specifici tipi di formaggio. Consumarli durante la cena, soprattutto se si è sensibili ai latticini, potrebbe causare disagio o reazioni indesiderate. Infine, a causa della loro densità calorica, consumare formaggi durante la cena senza un bilanciamento calorico adeguato potrebbe contribuire a un eccesso di calorie e quindi al possibile aumento di peso nel tempo.

L’esperimento sugli incubi da formaggio

Che sia mozzarella (rigorosamente di bufala campana DOP) o gorgonzola, pecorino (sardo, romano o toscano…) o formaggio di capra, caciocavallo o fontina, spunta un dettaglio che in molti ignoravano: il formaggio può provocare gli incubi. Lo sapevate?

Alcune credenze popolari e leggende metropolitane molto diffuse associano al consumo serale dei formaggi un effetto decisamente negativo sul sonno. I golosi latticini, a quanto pare, provocherebbero gli incubi notturni se mangiati per cena. Per questo motivo, in Gran Bretagna è stato avviato un esperimento nel quale verranno testati gli effetti sui sogni e sulla qualità del sonno di alcune persone, dopo aver consumato diversi tipi di formaggi, forniti per l’occasione.

L’obiettivo è quello di dimostrare che i cosiddetti “incubi da formaggio” non esistono. Anche se molte persone, sull’argomento, più che di incubi hanno parlato di sogni più vividi e simili a vere e proprie allucinazioni. Gli effetti legati al consumo serale dei formaggi che già si conoscono sono diversi: dall’aumento della densità del sonno REM all’induzione della produzione di ormoni che aiutano a regolare l’orologio biologico. Non proprio caratteristiche negative, dunque.

Quanti formaggi consumiamo in Italia?

Effetti onirici a parte, in Italia (e a maggior ragione in vista delle feste natalizie), i consumatori ci danno davvero dentro. Gli italiani sono infatti tra i maggiori mangiatori di formaggi al mondo insieme ai francesi e agli olandesi, con i quali si contendono il titolo.

Ogni italiano consuma in media 23 kg di formaggio l’anno, davvero tantissimo. Anche se c’è da dire che il nostro paese, oltre alla vastità della scelta che comprende eccellenze incredibili dall’estremo Nord fino alla Sicilia, utilizza il formaggio praticamente in tutte le sue ricette tipiche: dalla pizza alla carbonara passando per il proverbiale “cacio sui maccheroni” che ci sta sempre bene. Incubi o no, non riusciremo a farne a meno!

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