La figlia di Paola Perego attacca la Rai e Monica Maggioni

Stavolta ad attaccare il presidente della Rai è la figlia della conduttrice, su Instagram

22 Marzo 2017
Fonte: Instagram

La chiusura, non proprio indolore, di Parliamone Sabato ha posto un tema a dir poco urgente su come e perché il servizio pubblico dovrebbe scivolare in simili pochezze. La frattura tra la Rai, e i suoi vertici ovvero la presidente Monica Maggioni e il dg Antonio Campo Dall’Orto, e Paola Perego, conduttrice del programma è stata irrevocabile.

Nel giro di poche ore, il caso è montato, si è amplificato attraverso i social e l’epilogo – noto – è stato risolvere la questione con la cancellazione dal palinsesto del talk del sabato pomeriggio. L’ira di Lucio Presta, marito e agente, e di altri personaggi più o meno pubblici ha evidenziato il diverso trattamento nei confronti della Perego. L’argomentazione, per quanto discutibile, si è avvitata attorno a una domanda: perché Parliamone sabato e non altri esempi di altrettanta, discutibile qualità?

Ad esprimersi in merito è anche Giulia, la figlia che la Perego ha avuto dall’ex calciatore Andrea Carnevale, che su Instagram ha detto la sua in difesa materna:

Chiedere scusa senza neanche aver visto e dichiararlo non ha prezzo. Alla presidenza rai le pecore che tolgono il lavoro a decine di persone dal giorno alla notte per aver visto dai siti. MAGGIONI SEI UN MITO! #IGNORANZA #nonhovistolapuntata #pecore

Parere condiviso da quanti hanno preso a pretesto il caso Perego e donne dell’Est per esprimere la propria delusione, per ragioni svariate, nei riguardi della produzione di contenuti riconducibile a Mamma Rai che, quale prima industria culturale del Paese qualche responsabilità in materia la deve pur avere, rispetto a quanti fanno prodotti per una tv commerciale orientata in base a necessità di ottimizzare ascolti e vendite pubblicitarie.

Per ora, la risposta quasi necessaria e obbligatoria dei vertici di viale Mazzini è stata la rimozione dalla coscienza televisiva di una pagina triste come questa in cui elencare i presunti pregi delle signore provenienti dall’Est. Almeno di quanti sono più esposti e che non estinguono certo il problema su come e in virtù di chi contenuti, evidentemente poco in linea con il servizio pubblico, siano ancora in onda senza patire i medesimi provvedimenti.

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