Netflix, il fenomeno binge watching e la depressione

Grazie a Netflix, le maratone di serie TV sono sempre più diffuse. Uno studio sostiene però che il fenomeno del ''binge watching'' e la depressione siano collegati

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Netflix ha rivoluzionato il modo di guardare la televisione. Una volta gli appassionati di serie TV erano costretti ad aspettare una settimana tra un episodio e l’altro. Oggi, invece, tutte le puntate sono rilasciate in un colpo solo. Una buona notizia per chi ama le maratone televisive. Peccato che uno studio dimostri che il fenomeno noto come ‘binge watching’ sia legato alla depressione.

Per i sostenitori della nuova forma di distribuzione adottata da Netflix, incluso Kevin Spacey (attore protagonista di ”House of Cards”), tuttavia, non si fa altro che andare incontro alle esigenze del pubblico. Rilasciare le serie TV in un’unica soluzione dà agli spettatori esattamente quello che chiedono: la libertà di guardare la televisione quando vogliono, per quanto tempo desiderano.

La cosa era impensabile prima, quando i ritmi della programmazione televisiva erano decisi dalle emittenti. Ora, con il modello adottato da Netfilx (ma anche da Amazon e da Microsoft), gli spettatori sono autonomi nell’organizzare le proprie serate o i week-end. Il controllo del tempo, passando nelle mani del consumatore, dovrebbe rendere più piacevole l’esperienza dell’utente. Secondo Yellin, vice presidente del settore Product Innovation di Netflix, gli spettatori non abusano di questa autonomia.

Nella maggioranza dei casi, gli utenti guardano 2 o 3 episodi durante la serata e qualche puntata in più nel fine settimana. D’altro canto, però, c’è chi sostiene che il fenomeno dell’abbuffata televisiva sia espressione di un malessere psicologico. Secondo uno studio realizzato dalla University of Texas, c’è una relazione tra il fenomeno del ‘binge watching‘ e la depressione. Chi soffre e si sente solo è più portato a chiudersi in casa, davanti alla TV.

Stando ai risultati della ricerca, le maratone di programmi televisivi sono usate come strumento per allontanare le emozioni negative. Di solito tende a diventare preda del ‘binge watching’ chi ha meno autocontrollo e non riesce a interrompere la visione, anche quando sa di avere altro da fare. In pratica, i soggetti più fragili sviluppano una dipendenza e un atteggiamento compulsivo, simile a chi gioca d’azzardo. Pensateci, prima di far partire ‘ancora un’altra puntata’ su Netflix.

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