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Perché la pelle delle dita raggrinzisce se stiamo troppo in acqua

Le grinze sulle dita che compaiono durante il bagno sono uno dei primi dilemmi di ogni bambino, la comunità scientifica offre diverse risposte

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Le dita che raggrinziscono durante il bagno, al mare e in piscina sono uno dei misteri che ci accompagnano fin dalla più tenera età. Ancor prima di domandarci come nascono i bambini, anni in anticipo sui dubbi rispetto al rapimento di Aldo Moro, ci siamo tutti chiesti perché la pelle fa le grinze quando stiamo troppo in acqua.

La spiegazione tradizionale al dilemma coinvolge l’azione sottocutanea dell’acqua. Mentre, una più originale e recente ricerca sembrerebbe suggerire che si tratta di una risposta del nostro corpo alle condizioni di umidità, una soluzione trasmessa durante l’evoluzione dell’essere umano.

Grinza sulle dita: la tesi tradizionale

Le madri di ogni parte del mondo, o almeno quelle che vivono in posti con risorse idriche sufficienti, hanno da sempre utilizzato la scusa delle grinze sulle dita delle mani per far uscire i proprio figli dall’acqua. La sensazione di sensibilità della pelle in questo stato dei polpastrelli non è delle più gradevoli.

La causa delle piccole pieghette è stata per anni rintracciata nell’azione dell’acqua, capace di infiltrarsi sotto lo strato più superficiale della pelle e di “gonfiarla”. Un po’ come avviene per altri materiali come il legno, l’acqua sarebbe in grado di passare attraverso le minuscole lesioni dell’epidermide e agire dall’interno.

Grinza sulle dita: la tesi evolutiva

A dispetto del sentore comune, il Dr. Tom Smulders suggerisce che le grinze sulle dita sarebbero una reazione ereditata durante l’evoluzione e che ci permetterebbe di far fronte ai problemi che incontriamo quando agiamo in ambienti umidi. In queste circostanze, il nostro sistema nervoso invierebbe un segnale chiaro ai vasi sanguigni delle periferiche i quali si restringerebbero e causerebbero le grinze. La condizione di mani e piedi ci permetterebbe di avere più grip sugli oggetti e sulle superfici; ci aiuterebbe a non scivolare e a non farci scappare dalle mani ciò che afferriamo.

Lo studio ha messo a confronto due gruppi di persone: uno composto da soggetti con le dita raggrinzite, l’altro con soggetti con mani asciutte. Il primo gruppo è stato più rapido nello spostare una serie di oggetti bagnati. Ciò ha portato alla conclusione che le dita raggrinzite siano una reazione da cercarsi nel nostro patrimonio ereditario. La tesi di Smulders ha suscitato interesse anche fra i membri della comunità scientifica. Una più recente ricerca, portata avanti con metodologie più rigorose da un gruppo di scienziati tedeschi, sembra però smentire le conclusioni della teoria evoluzionista delle grinze sulle dita.

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