Raffreddore, mal di gola e febbre stanno mettendo letteralmente KO milioni di italiani e non solo, per non parlare del Coronavirus e dell’influenza australiana. Questa fine dell’anno, infatti, vede in circolazione più di una minaccia per la nostra salute, con la complicazione che spesso distinguerne i sintomi non è un’impresa semplice. Con le varianti del Covid19, per esempio, abbiamo ormai compreso come siano mutate sia la gravità sia la forma dei segnali che il nostro corpo manifesta una volta che è stato contagiato.

Per questo motivo non bisogna mai abbassare la guardia, a maggior ragione durante le grandi riunioni di Natale e Capodanno, mantenendo le buone norme che nei mesi sono divenute parte della quotidianità di tutti. Del resto, proprio le tavolate affollate di amici e parenti nelle giornate che ci aspettano rischiano di diventare occasione ghiotta per i virus di colpire un numero consistente di persone. Meglio, quindi, farsi trovare preparati per evitare brutte sorprese.

La medicina, in questo senso, è al nostro fianco e la ricerca scientifica procede per cercare di capire con sempre maggiore chiarezza quali siano le caratteristiche del Coronavirus. Dagli ultimi studi, per esempio, emerge come il mal di gola sia ormai diventato il sintomo più comune. Facile a confondersi come complicanza di un qualunque raffreddore, si tratta invece di un campanello d’allarme che dovrebbe indurci a fare il test anti-Covid.

La variante più diffusa in questo momento, dunque, ha modificato radicalmente le manifestazioni e, per fortuna, anche la  gravità dell’infezione. Omicron B.A5 5 risulta attualmente la versione predominante nei contagi e gli studi ci dicono che nel 64% dei casi registrati proprio il mal di gola è il sintomo più ricorrente. Ad accompagnarlo, i ‘tradizionali’, naso chiuso o che cola e mal di testa. Attenzione, quindi, a non scambiarlo con un semplice raffreddamento di stagione per non rischiare complicazioni.