Lavarsi i denti è uno dei gesti quotidiani essenziali per la salute della nostra bocca, un’abitudine che si apprende fin da bambini. Eppure, non per questo, sappiamo come metterla in pratica nel migliore dei modi. Secondo le statistiche, infatti, ben il 70% della popolazione non usa correttamente lo spazzolino da denti compromettendo in questo modo la corretta igiene orale. E il primo errore che si commette riguarda proprio la maniera in cui si conservano gli spazzolini.
Quando li compriamo, infatti, in molti casi sono venduti insieme al loro copri spazzolino ma la scelta migliore è non usarlo! Riporre, infatti lo spazzolino da denti coperto favorisce la proliferazione dei batteri e lo sviluppo delle muffe. L’umidità che le setole bagnate trattengono dopo l’utilizzo le rende il terreno perfetto per forme parassitarie. Per questo è preferibile evitare anche di riporre lo spazzolino in un cassetto e, in generale, in luoghi chiusi.
La maniera migliore di procedere, quindi, è lasciarlo asciugare all’aria dopo averlo usato lontano dal WC. Questo perché, ogni volta che si attiva lo sciacquone, il rischio è che si generi un aerosol le cui particelle si spandono nell’aria circostante. E se il nostro spazzolino è nei paraggi potrebbe trattenere batteri fecali. Una tazza o un barattolo posto sul lavandino del bagno, con lo spazzolino quindi in verticale e che non tocchi setole altrui, è la scelta perfetta.
Ovviamente, dopo che si sono spazzolati i denti, è buona norma sciacquare per bene non solo la bocca ma anche lo stesso spazzolino. Attenzione, in particolare, a eliminare eventuali residui di cibo sulla testina che potrebbero sviluppare ulteriori presente batteriche. Come ogni cosa, poi, l’uso consuma anche lo spazzolino da denti e secondo i dentisti questo andrebbe sostituito ogni tre mesi. Un indicatore utile per capire quando gettare il vecchio spazzolino è rappresentato dalle setole: quando le setole iniziano a non essere più diritte è il momento di archiviare lo spazzolino.
