L’inverno che sta arrivando, quello a cavallo tra il 2022 e il 2023 si preannuncia come uno dei più rigidi di sempre, non tanto per quello che riguarderà le temperature ma più che altro per i costi di luce e gas e l’impatto che il caro energia avrà sulle tasche degli italiani. Le spese per le bollette, già in rialzo da tempo, nei prossimi mesi rischiano infatti di schizzare alle stelle a causa dell’utilizzo del riscaldamento. Ma proprio a riguardo, ci siamo chiesti, è più conveniente riscaldare casa con un termosifone o con un condizionatore?

Alla domanda non c’è una risposta definitiva, ovviamente, e concorrono tanti altri fattori, a partire dalla classe energetica del condizionatore o dal contratto di fornitura gas per il termosifone… Ma anche dalla dimensione degli ambienti di casa, da quante persone vivono all’interno dello stesso ambiente, nonché dal tipo di materiale con il quale l’abitazione è costruita… Alcuni materiali, infatti, sono più termoresistenti di altri e riescono meglio a trattenere il calore tra le pareti di casi.

La questione però è molto semplice: con l’aumento del costo del gas, non è così scontato che il termosifone sia la scelta migliore rispetto al condizionatore. Anzi, addirittura può rivelarsi la scelta più costosa, venendo in media a costare 3-4 euro al giorno.

Per chi passa poco tempo in casa, ad ogni modo, è sempre più conveniente utilizzare un climatizzatore: riscalda più rapidamente gli ambienti domestici fornendo un discreto livello di comfort. Di contro, però, quando si spegne il condizionatore, l’ambiente si raffredda molto più rapidamente.

Da quest’ultimo punto di vista, invece, diventa più conveniente utilizzare il termosifone che, asciugando di meno l’aria, lascia le stanze calde per più tempo anche dopo il suo spegnimento. Pertanto, la scelta è estremamente soggettiva e dipende da quando tempo passate in casa e dal bisogno o meno di tenerla calda più a lungo.