C’è una campagna lanciata dallo zoo di Toronto in vista del prossimo 14 febbraio che sta facendo particolarmente discutere: per San Valentino sarà possibile dare il nome di un proprio ex, ma anche di qualcuno che ci sta semplicemente antipatico, ad uno scarafaggio… Si tratta di una scelta controversa che, se per molti è geniale, per altri è sicuramente offensiva.

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. In occasione di San Valentino, lo Zoo di Toronto ha invitato i suoi visitatori e sostenitori ad aderire ad una raccolta fondi. Con una donazione di almeno 25 dollari canadesi (circa 17 euro) è dunque possibile dare un nome a uno degli scarafaggi della struttura. Un’idea interessante per provare a raccogliere soldi per un’istituzione che si occupa anche di conservazione, lotta all’estinzione e recupero e riabilitazione degli animali.

E quale sentimento migliore se non quello del risentimento verso un proprio ex o qualche altro rompiscatole della nostra vita se non il rancore? E perché non sfruttare questo sentimento proprio nel giorno degli innamorati per innescare un interessante meccanismo di reazione a quelle storie d’amore che sarebbero potute essere fantastiche e invece si sono rivelate deludenti?

Tutto questo deve esserselo chiesto chi ha ideato la campagna comunicativa, spingendo forte un’iniziativa che, in breve, ha fatto il giro del mondo portando il sito del giardino zoologico canadese a un “tutto esaurito” in pochissimi giorni. Non ci sono più scarafaggi a cui dare un nome, rimandando all’anno prossimo l’appuntamento per chi vorrà provare a ribattezzarne uno a proprio piacimento.

Ad ogni modo, non tutti stanno accogliendo l’offerta speciale di San Valentino dello Zoo di Toronto come qualcosa di simpatico e divertente. Tante associazioni animaliste si sono schierate contro l’idea di promuovere l’immagine degli scarafaggi come esseri ripugnanti associandoli agli ex fidanzati e alle delusioni amorosi… altri invece stanno plaudendo ad un’iniziativa tanto originale ed estremamente efficace…