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Il trucco per non piangere mentre tagliate le cipolle

Con questa mossa potrete smettere di versare lacrime mentre maneggiate le cipolle

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Le cipolle sono tra gli ingredienti fondamentali in cucina, insaporiscono sughi e pietanze varie. Sono buone sia cotte che crude, eppure spesso non godono di un’ottima reputazione. Il loro odore pungente e il sapore persistente le rendono un alimento polarizzante che o ami o odi, e poi c’è il fatto che tagliarle a pezzi ti fa piangere come una fontana. Sfortunatamente, non ci sono molte cose che puoi fare per evitare il temuto alito di cipolla dopo averle mangiate, ma se vuoi evitare di piangere ogni volta che le maneggi allora c’è un semplice trucco da utilizzare.

Per evitare di lacrimare copiosamente mentre tagli le cipolle, Buzzfeed, come riporta Mashed.com, ha testato 10 diversi trucchi per tagliare le cipolle e ha scoperto che trasferirle temporaneamente nel congelatore per 30 minuti prima di tritarle è uno dei i metodi più efficaci per impedire alle lacrime di scorrere mentre prepari il tuo pasto.

Le cipolle contengono amminoacidi chiamati solfossidi e, una volta tagliati, quei solfossidi si trasformano in una sostanza chimica che penetra nell’aria e alla fine colpisce gli occhi, causando l’insorgere delle lacrime. Mettere le cipolle nel congelatore rallenta questo processo, permettendoti di tagliare la tua cipolla senza piangere.

HGTV suggerisce anche di lasciare l’estremità della radice ricca di solfossido della cipolla intera quando la si taglia per aiutare ulteriormente la causa, perché siamo onesti, ci sono cose molto migliori su cui versare lacrime oltre a tagliare le cipolle, come le scene più belle dei film romantici del cinema.

Con questo semplice trucco tagliare le cipolle non diventerà più un problema e potremo conservare le nostre lacrime per occasioni più importanti. Quanto invece all’alito non esattamente freschissimo che la cipolla causa dopo averla mangiata, il freddo del freezer non può fare niente e bisogna ricorrere ad altri trucchetti. Ma questa è decisamente un’altra storia.

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