La zebra è bianca a strisce nere o nera a strisce bianche?

L’annoso dilemma ha finalmente una risposta definitiva.

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La scienza ha finalmente risposto al dubbio amletico che riguarda il colore della zebra e delle sue strisce. È bianca con le strisce nere oppure è nera con le strisce bianche? La risposta è: nera a strisce bianche. Gli zoologi hanno a lungo studiato la questione, ben lungi dall’essere solo un dilemma scioglilingua su cui arrovellarsi.

A far sorgere la questione, infatti, è la prevalenza del colore bianco sul corpo dell’animale che però, secondo gli studiosi, non è il colore di base della specie. Nella sua storia evolutiva, la zebra è stata in origine completamente nera e solo in un tempo successivo avrebbe sviluppato le strisce bianche. Una volta appurato questo aspetto, l’indagine ha quindi cercato di approfondire il motivo di questa variazione di colore.

E stando a quanto emerso, la spiegazione è da ricondurre a una questione di difesa dagli attacchi degli insetti più pericolosi, per esempio i tafani che, con le loro punture, possono trasmettere molte malattie. Gli esemplari dotati di macchie bianche, infatti, sono riusciti a sopravvivere meglio alle epidemie nel corso della storia perché sono stati attaccati con minore frequenza. Questione di adattamento e selezione della specie, avrebbe detto Charles Darwin.

Così, nel tempo, la genetica ha favorito la nascita di sempre più numerose zebre con ampie porzioni bianche sul manto. La forma a strisce, e non invece a macchie, si spiega infine come strategia per confondere la mosca tse-tse. In questo modo, infatti, la vista dell’insetto non riesce a percepirne la prospettiva e quindi non riconosce la sagoma della zebra. E la lasciano in pace.

Tutta questione di autodifesa, dunque, che nel corso dei millenni ha trasformato un animale originariamente nero (e piuttosto anonimo) nell’inconfondibile mammifero erbivoro bianco e nero.

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