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L'incredibile "ritorno" dalla morte di Kevin: la verità sulla luce

"La morte non è come ce l'aspettiamo". Kevin Hill, soprannominato "l'uomo dei miracoli" dai medici, condivide la sua esperienza di morte e rinascita

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Stefania Cicirello

Stefania Cicirello

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Content writer, video editor e fotografa, ha conseguito un Master in Digital & Social Media Marketing. Scrive articoli in ottica SEO e realizza contenuti per social media, con focus su Costume & Società, Moda e Bellezza.

Nel mondo esistono storie straordinarie, esperienze che sfidano la nostra comprensione della vita e della morte. Una di queste è quella di Kevin Hill, un uomo che ha affermato di essere tornato dalla morte, ma con una testimonianza che sfugge alle aspettative comuni.

La storia incredibile di Kevin Hill

Express Co Uk ha raccontato la storia di Kevin Hill, 55 anni, affetto da una rara e grave malattia chiamata calcifilassi. Questa patologia provoca un accumulo di calcio nei piccoli vasi sanguigni del tessuto adiposo e cutaneo, con conseguente formazione di vesciche sulla pelle e una dolorosa corrosione del tessuto “vivo”. La sua lotta contro questa malattia lo ha portato sull’orlo della morte, ma la sua esperienza è lontana dallo stereotipo delle “Luci nell’aldilà”.

Il deterioramento della salute di Kevin lo ha costretto a essere ricoverato in ospedale, dove ha perso litri di sangue. Il suo cuore si è fermato, e solo grazie agli sforzi dei medici è stato riportato in vita. Ciò che è accaduto quando Kevin “morì” è ciò che rende la sua testimonianza così unica.

Cosa ha visto Kevin Hill

Contrariamente alle narrazioni comuni sulle esperienze vicine alla morte, Kevin ha affermato che non ha visto la solita “luce” verso cui molti si dirigono quando si è in stato di incoscienza. Invece, ha descritto un’esperienza di pace e calma, in cui si è sentito avvolto in un “regno spirituale pacifico”. Non ha focalizzato la sua attenzione sul suo corpo morente, ma ha sperimentato una sorta di separazione, una coscienza indipendente dalla sua forma fisica.

“Non guardavo il mio corpo, ma ero separato da esso”, ha detto Kevin. “Era come se fossi nel regno degli spiriti. Ero cosciente di quello che stava succedendo ma avevo così tanta pace. Sapevo che stavo sanguinando. Sapevo che era una cosa seria. Il personale continuava ad entrare e uscire per fermare l’emorragia. Sapevo di essere morto. Ero separato dal mio corpo. Poi sono andato a dormire e mi sono svegliato, ero vivo e l’emorragia si era fermata. Sapevo che non era il mio momento per morire”.

La sua guarigione miracolosa avrebbe portato i medici a soprannominarlo “l’uomo dei miracoli”. La sua esperienza ha avuto un impatto profondo sulla sua vita, spingendolo a “riorientare” la sua esistenza.

Kevin ha raccontato: “Dopo un’operazione ho contratto la calcifilassi. Questa è una condizione rara a cui viene diagnosticata solo una persona su cinque. Ho avuto la malattia per mesi. La mia pelle mi stava divorando”.

Oggi, Kevin si sta riprendendo e ha fatto ritorno a casa con sua moglie Camille Hill. La sua storia ci ricorda che la vita è piena di misteri, e ciò che accade al di là dei confini della morte rimane un enigma. La testimonianza di Kevin Hill ci invita a riflettere sulla natura della coscienza e sulle meraviglie che potrebbero attendere al di là della nostra comprensione. In un mondo dominato dalle narrazioni tradizionali delle esperienze vicine alla morte, la sua storia ci spinge a considerare nuove prospettive e a rimanere aperti alle infinite possibilità dell’ignoto.

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