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Milano, lavoro da 21mila € che non vuole fare nessuno: il motivo

Un'offerta di lavoro da 21mila euro a Milano va a vuoto. Qual è il misterioso lavoro che sembra non trovare persone disposte a candidarsi?

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Sta facendo molto discutere un bando di concorso pubblicato a Milano per un lavoro di 21mila euro che sembra che nessuno voglia assolutamente fare. Ma di quale lavoro si tratterà? E per quale motivo non si trovano persone che vogliano fare domanda per questo bando?

Milano: il lavoro da 21mila euro che nessuno vuole fare

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. L’Università degli Studi di Milano ha recentemente ribandito un bando di concorso per 7 assegni di ricerca post doc di tipo A di durata biennale. Il motivo, secondo quanto emerge in rete, è che il primo bando a riguardo fosse andato a vuoto. Si vocifera che nessun candidato aveva infatti presentato domanda per partecipare alla selezione per un lavoro di 21mila euro.

Il motivo sembra essere proprio questo: lo stipendio. I 21mila euro sono infatti lordi e da considerarsi come stipendio annuo. Pertanto, la cifra netta è destinata ad abbassarsi di molto, andando a diventare mensilmente tra i 1.200 e i 1.400 euro. Di sicuro una somma che, sebbene in altre aree del paese permetterebbe di condurre una vita dignitosa, dato l’altissimo costo della vita di Milano, potrebbe causare qualche difficoltà a chi decidesse di andare a vivere nel capoluogo lombardo.

Si aggiunga che i titoli di accesso al ruolo sono decisamente alti: laurea magistrale e dottorato di ricerca, oltre ad altri come pubblicazioni, corsi post lauream, ricerca in Italia e all’estero. Insomma, non proprio titoli che hanno tutti…

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Perché nessuno si presenta al bando di concorso da 21mila euro?

Secondo le critiche e i commenti che compaiono in rete, il motivo di questa difficoltà a reperire candidati è da ricercare proprio in quanto detto sopra. Si tratterebbe infatti di uno stipendio basso rispetto al lavoro da svolgere, oneroso sia in termini di tempo che di impegno, dato che la ricerca è qualcosa di decisamente faticoso. Inoltre, a Milano, cercare una casa in affitto con quella cifra diventerebbe praticamente una sfida di sopravvivenza.

La verità sullo stipendio dell’assegno post doc dell’Università di Milano

Leggendo il bando di concorso presente sul sito dell’Università di Milano, possiamo darvi tutti i dettagli e spiegarvi la verità. Ecco cosa dice:

  • L’importo dell’assegno di ricerca è di 21mila euro annui lordi
  • Da tale importo sono detratte le spese per la copertura assicurativa contro gli infortuni, mentre la copertura assicurativa per la responsabilità civile, rimane a carico dell’Amministrazione.
  • Le ricercatrici e i ricercatori di nazionalità italiana residenti all’estero e di nazionalità straniera stabilmente residenti all’estero, che abbiano conseguito il dottorato di ricerca/specializzazione area medica-sanitaria all’estero, ovvero titolo equipollente, risultate/i vincitrici/tori del presente bando, hanno diritto ad ulteriori 600 euro lordi mensili per tutto il periodo del contratto.
  • Gli importi dell’assegno di ricerca sono esenti da Irpef a norma dell’art. 4 della L. 13/8/1984 n. 476, e soggetti, in materia previdenziale, alle norme di cui all’art. 2, commi 26 e segg., della L. 8/8/1995, n. 335.

Quest’ultimo punto, dunque, è quello più interessante per un motivo in particolare. L’importo lordo dell’assegno di ricerca è forse basso, ma vede la completa esenzione dall’Irpef. Questo significa che, pertanto, al momento della dichiarazione dei redditi, l’importo non figurerà.

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