Siamo ormai nel periodo in cui la corsa ai regali è pane quotidiano, con le città che si riempiono di persone alla ricerca del dono perfetto. E la scelta non è sempre facile, soprattutto se non conosciamo così a fondo la persona destinataria della nostra sorpresa. Diverso, poi, è il caso dei regali ai più piccoli, che con la loro letterina a Babbo Natale facilitano il lavoro di selezione. Qui, però, mamma e papà corrono un altro – forse peggiore – rischio, ovvero quello di esagerare finendo per spendere una fortuna. Come fare per contenere le spese senza scontentare i bimbi?
Il consiglio, o forse proprio la soluzione definitiva, arriva come spesso succede dal web, dove una mamma ha voluto condividere coi i suoi followers un trucco che potrebbe essere davvero di grande aiuto. La 38enne Vicky Smith pare aver trovato il metodo perfetto per far felici i piccoli tanto quanto i grandi, con la ‘regola dei tre regali’. Come si può intuire dal nome, questo trucco si basa sull’acquisto strategico di tre regali con cui far credere ai bambini di averne ricevuti un numero maggiore. Vediamo come funziona.
Secondo la blogger (il suo profilo, per chi volesse curiosare sui social è More Than A Mumy), infatti, il segreto per spendere in maniera oculata senza deludere i figli sotto l’albero consiste nel far credere loro di avere più regali di quanto non siano nella realtà dei fatti. La scelte deve cadere su: qualcosa che desiderano, qualcosa di cui hanno bisogno e qualcosa che possano leggere. La tecnica, poi, è quella di suddividere quei tre acquisti in oggetti più piccoli, da incartare singolarmente per dare l’impressioni che l’albero sia stracolmo di sorprese.
Per esempio, se il regalo è un astuccio con della cancelleria, meglio preferire dividere la bustina dal suo contenuto. Matite, penne, righello, gomme e tutto l’occorrente andranno, così, a moltiplicare i pacchettini da scartare alimentando quel momento magico in cui si scartano i doni. L’esperienza, insomma, con quel misto di curiosità e frenesia compensa un numero di regali che resta, invece, contenuto.
