Sai chi ha inventato la mascherina chirurgica?

Oggi è indispensabile per contenere i danni causati dal Covid, ma qual è la storia dietro la mascherina chirurgica?

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La pandemia da Coronavirus che viviamo da un anno a questa parte ci ha fatto familiarizzare con i dispositivi di protezione individuale, a partire dalle mascherine. Quella chirurgica, in particolare, è la meno cara e la più utilizzata. Ma forse non tutti sanno chi l’ha inventata.

Il merito, per quel che riguarda la mascherina moderna, è da attribuire al medico malesiano Wu Lien-teh. Molto brillante negli studi sin da quando era ragazzo, vinse nel 1896 una borsa di studio che gli permise l’accesso a Cambridge. Un grande risultato, dal momento che fu il primo di origini cinesi a venirvi ammesso.

Una volta laureatosi in medicina Wu Lien-teh si trasferì in Cina, e nel 1910, quando la Mancuria fu colpita dalla peste pneumonica, si fece promotore dell’uso di mascherine fatte di strati sovrapposti di garza e cotone, un modello perfezionato da lui stesso. Anche per questo viene ricordato come uno dei pionieri nella gestione delle pandemie.

In particolare, Wu Lien-teh per capire il motivo di quella pestilenza e per cercare una cura, fece un’autopsia su una delle vittime. In questo modo scoprì che la peste veniva trasmessa attraverso goccioline emesse nell’aria. Così, ispirandosi alle protezioni chirurgiche che aveva visto durante i suoi studi a Cambridge, inventò una mascherina fatta di garza e cotone, più altri strati di tessuto, per filtrare il più possibile l’aria. Fu da quel momento che si diffuse tra i medici di tutto il mondo l’abitudine di indossare le mascherine protettive in ospedale e durante le epidemie.

Prima di lui, nel 1897, il chirurgo austriaco Johann von Mikulicz Radecki descrisse una maschera chirurgica composta da uno strato di garza, e in quello stesso anno il medico francese Paul Berger indossò per primo una mascherina durante un’operazione chirurgica: si trattava di una specie di grosso fazzoletto a più strati, cucito da un lato direttamente sul camice, in modo da coprire anche la sua barba.

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