Sono stati scoperti 5 nuovi pianeti e una stella

Gli scienziati hanno annunciato la scoperta di 5 nuovi pianeti e di una stella grazie alla citizen science

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Cinque nuovi pianeti e una stella: è questo il risultato degli studi effettuati con la citizen science, che ha consentito di evidenziare l’esistenza di un nuovo Sistema Solare. La scoperta è stata realizzata analizzando i dati forniti dal telescopio della Nasa Kepler nel corso della seconda missione.

Il nuovo Sistema Solare è molto diverso dal nostro. I pianeti ruotano intorno ad una nana arancione detta K2-138. La stella è più fredda e piccola del Sole, mentre i pianeti hanno delle masse che sono il doppio o il triplo della Terra.

Uno di essi sarebbe roccioso e orbita vicinissimo alla nana arancione, mentre le temperature sulla superficie di tutte le “super terre” sarebbe dai 420 ai mille gradi.  Non solo: un anno dura in media 13 giorni, ossia il tempo che i pianeti impiegano per compiere un’orbita completa.

Quest’ultima è sincronizzata per tutti i pianeti, dando vita ad un fenomeno noto come “risonanza”, in cui il tempo di rivoluzione di un corpo celeste è una frazione dell’altro. Sono ben 10mila le persone che hanno preso parte al progetto “Exoplanet explorers” che ha consentito di portare a casa grandi risultati.

Non solo è stato scoperto un nuovo Sistema Solare, ma sono stati individuati anche 44 pianeti gassosi di tipo gioviano, 72 simili a Nettuno, 44 rocciosi e 53 super terre. I volontari che hanno partecipato alla campagna hanno dovuto analizzare centinaia di grafici che indicavano un calo di luminosità.

Kepler infatti immortala per periodi molto lunghi gli obiettivi, registrando ogni minima variazione che potrebbe indicare il passaggio di un pianeta. In 48 ore è stato possibile visionare due milioni di osservazioni. Il progetto “Exoplanet explorers”, che sfrutta Zooniverse, la piattaforma dedicata alla citizen science, è stato promosso da Ian Crossfield, professore del Mit, e Jesse Christiansen, studioso del California Institute of Technology (Caltech).

“È eccitante perché stiamo facendo emozionare la gente con la scienza – ha detto Crossfield – in tanti si sono interessati e gli occhi umani sono molto efficaci per separare il ‘grano planetario’ dal loglio”.

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