Scoperto l’unico buco nero (fino ad ora) che genera stelle

Una galassia nana ospita un buco nero che invece di divorare le stelle, contribuisce alla loro formazione: la sorprendente scoperta

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Se è vero che nelle botti piccole si trova il vino più buono, è anche vero che nella galassie di ridotte dimensioni possiamo scovare i segreti più sorprendenti. Di recente è stato pubblicato sulla rivista Nature uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università dello Stato del Montana che si è concentrato sulla galassia nana Henize 2-10, a 30 milioni di anni luce da noi, nella costellazione della Bussola.

Grazie alle immagini e alle analisi spettrografiche realizzate da Hubble, il capo- ricerca Amy Reines, docente di astrofisica alla Montana State University, ha scoperto l’esistenza di un buco nero che, al contrario di tutti quelli che conosciamo, è in grado di generare stelle piuttosto che divorarle e distruggerle.

Già una decina di anni fa la professoressa, quando era ancora solo una studentessa, aveva ipotizzato che anche le galassie più piccole potessero ospitare buchi neri importanti: ora ci sono le prove e in più c’è anche la certezza che questi affascinanti oggetti dell’universo, di cui ancora poco sappiamo, non sono solo forieri di distruzione.

Generalmente il materiale che finisce verso il buco nero, viene attirato da fortissimi campi magnetici e risucchiato “nel nulla cosmico”. In Henize 2-10, invece, la corrente che si muove a un milione e mezzo di chilometri orari, urta contro il gas e fa sì che tutto il materiale stellare schizzi in ogni direzione.

Come quando apriamo l’acqua del rubinetto e il getto troppo forte schizza dappertutto… L’esempio è sicuramente elementare ma la scoperta ha grande potenziale: gli scienziati infatti si aspettano di poter rintracciare informazioni preziosissime sull’origine dei buchi neri a partire dalle galassie più piccole.

“L’era dei primi buchi neri non è qualcosa che siamo in grado di vedere, quindi questa è diventata davvero la grande domanda: da dove vengono? Le galassie nane potrebbero conservare qualche memoria dello scenario di formazione dei buchi neri, che altrimenti è andato perduto nel tempo e nello spazio”

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