"Non concedo a Facebook di...": post da non pubblicare. Attenti

La bufala del momento, da non copiare e da non incollare, perché non ha alcun senso

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

In queste ore sulle pagine di Facebook è molto facile imbattersi in post in difesa di una presunta privacy, contro  presunti addebiti del social di Mark Zuckerberg. Scriviamo presunti, perché di vero non c’è nulla, è una vera e propria bufala o fake news se preferite, con tanto di “fonti” della notizia e nome di legali non bene identificati. Questi post si trovano sulle bacheche di migliaia di utenti di Facebook in Italia.

Ecco la bufala

Anch’io sto disattivando!” e  “Non do il permesso a Facebook di addebitare 4,99 dollari al mese sul mio account, anche; tutte le mie foto sono di mia proprietà e NON di Facebook” sono i punti chiave del messaggio. Il post, diventato virale, punta a non concedere autorizzazioni a Meta, l’azienda proprietaria del social network, “ad utilizzare foto e dati personali”.

Ecco se anche fosse che Meta decida di far pagare un abbonamento per usufruire del servizio non sarà di certo questa frase ad impedirlo. Salvo poi essere liberi di non accettare ed annullare l’iscrizione dal social. Stesso discorso sulle foto ed il resto, perché la licenza d’uso di Facebook concede l’accesso solo accettando di cedere tutte le informazioni che ci riguardano. Fa già parte del contratto di utilizzo, basta leggerlo, quindi scriverlo non ha veramente alcun senso.

Quindi, ribadiamo, scrivere “non autorizzo” è una frase vuota, che alimenta un senso di frustrazione collettiva. Se non volete autorizzare i social, basta cancellarsi e fine del discorso. Si tratta, dunque, di una “notizia” falsa, oltre che incomprensibile, che ogni tanto fa capolino sui social e non se ne capisce la vera ragione, se non quella di alimentare traffico sulle pagine di Meta.

Perché preoccuparsi?

Purtroppo, il fenomeno delle catene di Sant’Antonio, così le abbiamo sempre chiamate in Italia, è piuttosto ricorrente sui social, e fa presa su utenti disattenti o poco informati, avvezzi ormai, a fare copia ed incolla di tutto, ma di fronte a questo bisogna essere attenti e porsi delle domande.

«Anch’io sto disattivando». Ecco il testo

Ma vediamolo il messaggio bufala di questi giorni: «Anch’io sto disattivando! Così ora lo stanno facendo, appena annunciato su Channel 4 News. Facebook addebiterà a tutti gli utenti a partire da lunedì. Puoi fare un’opt-out facendo questo. Tieni il dito su questo messaggio e copialo. Non si può condividere. Non do il permesso a Facebook di addebitare 4,99 dollari al mese sul mio account, anche; tutte le mie foto sono di mia proprietà e NON di Facebook!!! Un ringraziamento speciale a Larry per questo consiglio legale… e a Tim Barker per aver pubblicato queste informazioni: A causa del fatto che tutti stanno lentamente venendo dirottati, sì dirottati non hackerati, stanno dirottando i nostri account, ora ancora di più. Giusto in caso di avviso: un avvocato ci ha consigliato di postare questo. La violazione della privacy può essere punita dalla legge. NOTA: Facebook Meta è ora un ente pubblico. Tutti i membri devono pubblicare una nota come questa. Se non pubblichi un comunicato almeno una volta, si capisce tecnicamente che stai consentendo l’uso delle tue foto, così come le informazioni contenute negli aggiornamenti di stato del tuo profilo. DICHIARO CHE NON DO A FACEBOOK META IL MIO PERMESSO DI USARE NESSUNO DEI MIEI DATI O FOTO PERSONALI. Copia e incolla, non condividere. Sto ricevendo più post pubblicitari di vendita che post degli amici. Tieni il dito ovunque in questo post e clicca su ′′ copia “. Vai alla tua pagina dove dice “A cosa stai pensando. ” Tocca il dito ovunque nel campo vuoto. Clicca incolla. Questo aggiorna il sistema».

Sicuramente chi ha scritto per primo questo post, ha avuto il suo momento di gloria nella Rete, salvo essere anonimo.

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