Chi è Renato Zero: storia di un intramontabile successo

Protagonista indiscusso del panorama musicale italiano, artista eclettico e affascinante, ha iniziato prestissimo una scalata al successo che dura da oltre 50 anni

5 Febbraio 2016

Sacra icona della canzone italiana, Renato Zero è un artista intramontabile. Ha collezionato tantissimi successi ed è adorato da diverse generazioni pronte a cantare le sue canzoni. All’anagrafe è Renato Facchini, nasce a Roma il 30 settembre del 1950, figlio di Ada Pica un’infermiera e di Domenico Fiacchini, un poliziotto. Appena nato, soffre di una forma di anemia emolitica neonatale che lo costringe a trasfusioni complete di sangue.

Dopo la scuola media, decide di intraprendere un percorso artistico iscrivendosi all’Istituto statale Rossellini di cinematografia e televisione. Al terzo anno però interrompe gli studi e fa prevalere uno spirito imprenditoriale iniziando a vivere del suo talento. Da autodidatta, coltiva le passioni della musica, del ballo, canto e recitazione, le stesse che lo hanno reso un artista eclettico.

La prima apparizione sul palcoscenico risale al 1968, quando partecipò come concorrente al Beat Raduno. In questa occasione, conobbe altri artisti del momento come Loredana Bertè che diventa una sua grande amica e collega di sperimentazione artistica.

La vita notturna romana lo vede protagonista con i suoi balli e travestimenti, ma la frase che si sente ripetere spesso è: “Sei uno Zero” proprio come il suo nome d’arte. A soli 14 anni firma il primo contratto di una lunghissima carriera. Guadagna 500 lire per il Ciak di Roma. Notato poi da Don Lurio nel famoso locale del momento della capitale Il Piper, entra a far parte del corpo di ballo degli spettacoli dello show serale di Rita Pavone. Il primo 45 giri “Non basta mai. In mezzo ai guai”, prodotto da Gianni Boncompagni nel 1967, vende solo 20 copie ed è un flop clamoroso.

Negli anni ’70 inizia la scalata al successo e la consacrazione della sua identità artistica. Parrucche, paillette, tanta cipria bianca sul volto lo rendono un personaggio unico. È il momento dei suoi primi pezzi come “Mi vendo” e “Il cielo”.

Successi televisivi in Rai e numerosi album contribuiscono alla sua affermazione ma negli anni ’80 arriva una profonda crisi il lavoro discografico “Zero” è un flop clamoroso. Nel 1991 torna sul palcoscenico di Sanremo e la sua esibizione si conclude con un standing ovation.

Tutto è pronto per il sessantaseiesimo Festival della canzone italiana di Sanremo. Renato Zero ci sarà ma non come concorrente, come ospite pronto a stupire tutti con una sorpresa per lanciare il 34esimo album della lunga carriera che dura ormai da 50 anni.

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