Cos'è il giorno del ringraziamento e perché si festeggia?

Feste, cibo e tradizioni: cosa rende così speciale il Giorno del Ringraziamento e perché si festeggia? Scopri la storia di questa festa.

23 Ottobre 2023
Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Fonte: 123RF

Con l’autunno ormai inoltrato, negli Stati Uniti il discorso pubblico si sposta verso un evento particolarmente significativo, una celebrazione molto sentita in tutto il Paese: il Giorno del Ringraziamento, conosciuto come Thanksgiving. Ma cosa si celebra esattamente in questa festività e perché è così rilevante per la cultura americana?

Il Giorno del Ringraziamento cade ogni quarto giovedì di novembre, mentre in Canada è osservato il secondo lunedì di ottobre. Quest’anno, gli Stati Uniti festeggeranno il Thanksgiving il 23 novembre, mentre in Canada l’evento si è già svolto il 9 ottobre. Sembrerà strano, ma c’è anche un paese europeo che celebra il Giorno del Ringraziamento

Ma quale significato si cela dietro questa tradizione e perché ha assunto un ruolo così centrale nella società statunitense (e in quella canadese)? Andiamo a scoprirlo, dando uno sguardo più da vicino all’origine e alla storia di questa commemorazione intrisa di valori culturali e simbolici.

Cosa si festeggia il Giorno del Ringraziamento

Il Giorno del Ringraziamento, una celebrazione profondamente radicata nella storia degli Stati Uniti. L’anno chiave di questa commemorazione è il 1621, quando i padri pellegrini giunsero a Plymouth, nel Massachusetts, a bordo della nave Mayflower. Questo gruppo religioso era stato perseguitato in Inghilterra a causa della loro opposizione ai principi della Chiesa Anglicana, spingendoli a cercare rifugio nel Nuovo Mondo, dove portò con sé i semi di vari prodotti coltivati in Europa.

Scopri anche:– Unthanksgiving day, l’altra faccia del Ringraziamento

Tuttavia, il primo raccolto sulle nuove terre si rivelò insoddisfacente. I pellegrini, quindi ottennero l’aiuto nativi americani, che insegnarono loro quali colture fossero adatte alla terra, introducendoli al cibo locale, come il mais e le patate, oltre che all’allevamento dei tacchini. Questo scambio di conoscenze e il sostegno reciproco portarono alla prosperità del raccolto successivo.

Il Giorno del Ringraziamento nasce così e, da allora, oltre ad una straordinaria popolarità, ha guadagnato riconoscimento ufficiale negli Stati Uniti. Nel 1789, George Washington proclamò il 26 novembre come Giorno di Pubblico Ringraziamento, ma questo evento fu interrotto da Thomas Jefferson. Fu solo nel 1863 che Abramo Lincoln riaffermò l’importanza della festa, stabilendo il quarto giovedì di novembre come data ufficiale per il Thanksgiving Day e istituendo il discorso presidenziale come parte integrante della celebrazione.

Perché si mangia il tacchino il Giorno del Ringraziamento?

Il cinema e le serie tv ci hanno spesso mostrato un elemento tipico del Giorno del Ringraziamento: il tacchino. Ma perché si mangia proprio questo volatile? Qual è la storia che c’è dietro?

La tradizione di consumare tacchino durante il Giorno del Ringraziamento ha radici profonde legate al fatto che si tratti di uno degli animali che i coloni impararono a cacciare e ad allevare con l’aiuto dei nativi. L’uccello, infatti, non esisteva in Europa ma solo nelle Americhe, diventando così il simbolo della vita sulle terre del Nuovo Mondo. Da allora, il tacchino è diventato il piatto principale che domina le tavole delle famiglie americane in questa festa annuale.

Inoltre, dopo aver svuotato il tacchino nella sua preparazione, viene messo da parte un ossicino a forma di Y chiamato wishbone, ovvero “osso dei desideri“. Dopo il pranzo del ringraziamento, due persone esprimono un desiderio e spezzano questo ossicino tenendone un’estremità a testa. La persona alla quale rimarrà in mano la metà più grande, vedrà il proprio desiderio diventare realtà.

Per tradizione, ogni anno il Presidente degli Stati Uniti “grazia” un tacchino. A partire dall’800, infatti, gli allevatori inviavano al Presidente gli animali migliori per festeggiare il Ringraziamento. A partire dal 1963, John F. Kennedy, rispedì al mittente uno degli animali per salvargli la vita. Da allora la tradizione viene rispettata ogni anno, non importa chi sia l’inquilino della Casa Bianca.

Oltre al tacchino, il banchetto del Giorno del Ringraziamento include una serie di piatti tradizionali, come le patate, la salsa di mirtilli, le pannocchie di granturco arrostite e l’iconica torta di mele.

Perché si chiama il giorno del Ringraziamento?

Ma da dove deriva il nome “Giorno del Ringraziamento”? A cosa bisogna ringraziare (o, come dicono nei film, per cosa bisogna “essere grati”?). Il nome deriva dal fatto che questa festività ha avuto origine come un atto di gratitudine per il buon raccolto ottenuto durante l’anno.

In occasione del primo giorno del Ringraziamento, infatti, il governatore della colonia emise un’ordinanza che obbligava tutte le famiglie a esprimere gratitudine per i cibi ottenuti. Alla festa, presero parte sia i pellegrini che i nativi americani, che condividevano il cibo, rendendo grazie per averlo potuto ricevere.

Cosa si fa nel giorno del Ringraziamento?

Oltre ai festeggiamenti a tavola, il Giorno del Ringraziamento negli Stati Uniti è caratterizzato da una serie di tradizioni culturali che coinvolgono tutti, dai più grandi ai più piccoli.

Tra queste tradizioni, le parate sono particolarmente iconiche, con numerose città che organizzano imponenti processioni. La più famosa di tutte è la parata dei Grandi Magazzini Macy’s a New York, dove giganteschi palloni di giocattoli e personaggi dei cartoni animati fluttuano tra i grattacieli di Manhattan. In questa occasione, Babbo Natale fa la sua apparizione, simboleggiando l’inizio ufficiale della stagione natalizia.

Un’altra consuetudine radicata è quella di assistere a una partita di football, con molte squadre che si sfidano proprio durante questa giornata.

Infine, il Giorno del Ringraziamento si vive anche come una giornata dedicata al volontariato e alla solidarietà. Nello spirito della gratitudine e dell’aiuto reciproco di questa festa, molte comunità in tutto il paese organizzano raccolte di cibo per coloro che sono meno fortunati. In molti luoghi, vengono anche allestite cene comunitarie per garantire che tutti abbiano un pasto caldo e un luogo accogliente in cui festeggiare.

La “Festa del Grazie”: il Ringraziamento si celebra anche in Italia

Forse non tutti sanno che esiste anche una versione italiana della “Festa del Ringraziamento”: la “Festa del Grazie“. Si celebra il 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica e, al posto, del tacchino è tradizione consumare delle quaglie.

Come? Non l’avete mai sentita nominare? Niente paura. La Festa del Grazie nasce da Boris, serie cult che tra i suoi interpreti vede attori come Francesco Pannofino, Caterina Guzzanti e Pietro Sermonti.

In un episodio della terza stagione della serie, gli sceneggiatori di una fiction “rubano” un copione americano riadattandolo per creare una fiction italiana. Lo fanno, però, molto male, trasformando il Giorno del Ringraziamento nella “Festa del Grazie“.

Celebre è lo spezzone in cui l’attore Rocco Ciarmoli, nei panni di uno scenografo, chiede al regista interpretato da Pannofino: “Sul copione c’è scritto: si sente il calore tipico della festa del grazie. Cioè, io questo calore te lo vorrei pure restituire, ma ho una domanda: che c…o è la festa del grazie?

Per questo motivo, se il 2 giugno qualcuno vi augura una “buona Festa del Grazie“, sappiate che non è impazzito: sta solo citando una serie cult come Boris!

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