Dimenticare le cose è sinonimo di intelligenza,lo dice la scienza

Secondo uno studio dell'Università di Glasgow le persone che dimenticano più in fretta hanno maggiori abilità problem-solving e multitasking

6 Marzo 2016
Fonte: Pixabay

Secondo uno studio condotto dal Professor Edwin Robertson dell’Università di Glasgow le persone che dimenticano le cose più rapidamente sono anche quelle con maggiore flessibilità e capacità d’apprendimento. Essere smemorati sarebbe dunque un segno d’intelligenza. Lo studio sembra confermare quello che le persone con poca memoria hanno sempre sostenuto: cioè, di non ricordarsi determinati dettagli perché con la testa impegnata a pensare ad altro.

Il team di neurologi sostiene, infatti, che ‘dimenticare’ è una vera e propria funzione del nostro cervello, una funzione necessaria per permettere non solo l’acquisizione di nuove informazioni, ma anche per eseguire collegamenti fra diverse nozioni. Pare, dunque, che gli smemorati abbiano performances problem-solving maggiori e capacità di adattare i loro comportamenti di circostanza in circostanza.

Lo studio

Al campione utilizzato per l’esperimento è stato chiesto di memorizzare una lista di parole, ognuna delle quali era collegata ad un movimento digitale come quelli che utilizziamo quando componiamo il codice PIN del bancomat. Gli stessi numeri del codice producevano dei suoni differenti quando premuti. Ad esempio, immaginiamo che la parola ‘casa’ fosse collegata al codice con suoni ‘1234’; mentre, la parola ‘cavallo’ al codice con suoni ‘2589’.

L’esperimento ha dimostrato che le parole il cui suono era simile al ritmo del codice venivano ricordate più facilmente. Ma il risultato più importante è stato che le persone che avevano dimenticato la lista di parole dopo un paio d’ore erano quelle che meglio riuscivano a eseguire l’esercizio di collegamento fra parola e PIN se la lettura e la digitazione avvenivano in rapida successione.

Conclusioni

Secondo il team di ricercatori, la ‘memoria instabile’ (quella che dimentica con più rapidità) permette di accelerare l’apprendimento. Le funzioni di apprendimento del cervello funzionano, insomma, come un contenitore: riempiendo fino all’orlo, le informazioni non trovano più spazio per poter essere immagazzinate. Dobbiamo, quindi, procedere con un processo di rimozione che consenta a nuove nozioni di esser apprese.

A quanto pare però, oltre alle capacità mnemoniche, l’eliminazione delle informazioni consente di migliorare le performances analitiche. I soggetti che dimenticano più in fretta sono anche quelli che riescono meglio nella connessioni fra cause ed effetti e che sanno reagire più rapidamente al cambiamento delle circostanze.

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