Foto su Facebook senza consenso: si rischia fino a due anni di carcere

Attenzione a pubblicare su Facebook foto di persone cui non avete chiesto l’autorizzazione: commettereste un reato punibile col carcere

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Chi di noi non ha postato almeno una volta foto di gruppo su Facebook? E sicuramente senza chiedere preventivamente il permesso a tutti i soggetti rappresentati.

Bene, sappiate che ognuno di noi ha commesso reato. Chi pubblica sui social foto di terzi senza averne ricevuto l’autorizzazione compie un reato punibile con il carcere.

Si legge su laleggepertutti.it

Condividere contenuti, come fotografie e video, via Facebook è una delle cose che si fa più spesso. Condivisione che spesso avviene per lo più senza l’autorizzazione del titolare dei diritti. In questi casi è molto facile sconfinare nel penale

L’errore che si commette spesso è quello di ritenere che il consenso a farsi fotografare contenga anche il permesso alla pubblicazione del relativo scatto. Nulla di più falso. Si può autorizzare una persona a scattare la foto, ma non è detto che ciò implichi anche assenso a farla apparire pubblicamente su Facebook.

Ognuno di noi dovrebbe sempre chiedere l’autorizzazione prima di postare l’immagine di qualcuno sul proprio profilo social.

Ergo, chi pubblica sul proprio o sull’altrui profilo Facebook la foto di un soggetto senza averne prima l’autorizzazione commette un reato. E la legge sulla privacy punisce con la reclusione fino a due anni chi esegue un illecito trattamento di dati personali tramite internet.

E non serve che la pubblicazione arrechi danno alla vittima rappresentata. Basta che provochi semplicemente fastidio o turbamento, per far scattare il penale.

Questo si applica a tutti i casi di diffusione non autorizzata di fotografie o video a mezzo WhatsApp, Snapchat, Facebook o Youtube. I social sono terreno fertile per questo tipo di reati, complice anche l’assenza di cultura giuridica a riguardo.

Se poi le immagini hanno natura intima (che si tratti di nudo o di compimento dell’atto sessuale), scatta il reato più grave di stalking. Così si è pronunciata di recente la Cassazione.

E se siamo noi le vittime, come comportarci? Dobbiamo innanzitutto diffidare il responsabile con una raccomandata a.r,(niente messaggio o mail). Dopodiché denunciare l’accaduto alla Polizia postale o ai Carabinieri. In alternativa potremo recarci alla procura della Repubblica e depositare la querela anche accompagnati da un avvocato. Questo per quanto riguarda l’applicazione della sanzione penale

Per chiedere invece il risarcimento del danno è necessario agire in via civile. Sempre in via civile è possibile ottenere dal tribunale un provvedimento di urgenza che ordini al responsabile la cancellazione della foto.

Ultima precisazione importante: la richiesta di cancellazione può anche essere retroattiva, cioè arrivare dopo un primo consenso. In tal caso, chi ha pubblicato l’immagine è tenuto a cancellarla. Un caso paradigmatico è quello della coppia che si separa: dopo la cancellazione del matrimonio l’uno dei due può chiedere la rimozione dal profilo dell’ex di tutte le foto scattate insieme e di quelle del matrimonio.

È esclusa, invece, la responsabilità di Google o di Facebook a cui è inutile chiedere il risarcimento del danno.

La responsabilità ricade quindi sempre sull’utente che pubblica la foto su Facebook o su qualsiasi altro sito internet. Solo a questi spetta l’obbligo di ottenere il consenso dell’avente diritto prima di pubblicare on line una fotografia o un video che lo riguardi.

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