Kesha è l’unico gatto delle isole Svalbard in Norvegia

Nell’arcipelago norvegese di Svalbard vive un solo gatto: ecco Kesha, vero e proprio felino polare che si è adattato alle nuove condizioni.

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A leggerne le caratteristiche climatiche principali c’è da rabbrividire. E non è solo un modo di dire. Le isole Svalbard, infatti, sono l’arcipelago più settentrionale della Norvegia oltre che la porzione di terra abitata più a nord dell’intero pianeta. Con un’estensione che supera 62mila chilometri quadrati, le isole norvegesi hanno un clima polare nelle regioni più interne e temperature più “miti” lungo la costa (si arriva anche a -40°C per un massimo di circa 5-6 °C in estate).

Non stupisce, quindi, che il popolamento abbia valori molto ridotti con meno di tremila persone sparse sul territorio. Ma tra gli abitanti che si sono insediati alle Svalbard spicca un cittadino molto speciale: si chiama Kesha ed è l’unico gatto di Barentsburg, secondo centro abitato dell’arcipelago. Non si sa di preciso in che modo il felino abbia raggiunto l’isola ma l’ipotesi più accreditata coinvolge un gruppo di operai russi.

A inizio Anni Duemila alcuni lavoratori attivi nell’area avrebbero trasferito Kesha in Norvegia spacciandolo per una volpe artica. Secondo le attuali norme in vigore, infatti, non sarebbe stato concesso importare Kesha in altra maniera. Centro di minatori fin dal secolo scorso, Barentsburg ospitava anche nei decenni passati le piattaforme per il rifornimento, strumenti di scavo e… gatti.

I felini erano stati trasferiti nella regione, durante gli Anni Venti del 1900, per cacciare i topi che le stesse imbarcazioni dei coloni avevano portato. Ma, come si conviene ad ogni gatto, questi animali cacciano anche gli uccelli, prendendo di mira specie migratorie che nidificano a terra. Da qui, la decisione del governo norvegese di vietare ogni felino sul territorio per non mettere in pericolo l’ecosistema locale.

L’unica eccezione è proprio Kesha, divenuto un’autentica celebrità: si è adattato alle condizioni polari con un sottopelo fitto che lo difende dal gelo ma ha conservato l’indole gentile. In più, tiene lontano esemplari di specie indesiderate per proteggere le persone, guadagnandosi non poche ferite sul campo. Anche per questo motivo non c’è abitante dell’isola che non riservi a Kesha abbondanti dosi di coccole.

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