Pavia, in questo paese sono riusciti a non pagare più le bollette

Un piccolo centro del pavese ha deciso di distribuire ai suoi cittadini il surplus di energia prodotta da pannelli fotovoltaici.

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

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L’emergenza energetica è ancora alta. La guerra scatenata dalla Russia in Ucraina ha avuto un contraccolpo a livello globale, alterando in modo grave, l’equilibrio energetico di tutti i paesi europei. L’Italia, come altri stati membri, ha cercato fonti alternative al gas russo, riuscendovi, ed anche abbastanza velocemente, data la situazione mondiale, ma ci troviamo ancora in una fase molto turbolenta, e lontana dai prezzi precedenti allo scoppio del conflitto.

L’inverno scorso abbiamo subito un’impennata dei costi, e nonostante l’intervento del Governo per frenare il caro-bollette, l’impatto su famiglie ed imprese si è sentito, ed ha portato ad un aumento generalizzato dei costi, di materie prime e di beni di prima necessità. Nei mesi scorsi abbiamo assistito a proteste rumorose da parte di imprenditori e commercianti che hanno esposto la bolletta più recente con cifre lievitate. Affidarsi alle fonti rinnovabili diventa non solo la strada migliore per ridurre l’impatto sull’ambiente, ma anche la soluzione migliore nell’ottica di un risparmio a medio termine; ecco che un modello interessante, che dimostra una soluzione del tutto esportabile, arriva da uno piccolo centro in provincia di Pavia, impegnato ad abbattere i costi.

Siamo a Torre Beretti e Castellaro, nella Bassa Lomellina, appena 500 abitanti, dove sono stati installati impianti fotovoltaici che il comune ha fatto installare sull’intero territorio; l’amministrazione comunale ha deciso di distribuire gratuitamente ai residenti, l’energia che non è usata per alimentare gli impianti pubblici come, per esempio, il centro sportivo. Le famiglie più bisognose sono state scelte per la riduzione della bolletta energetica, ed il Comune sta già valutando di aumentare i pannelli solari per raggiungere più persone possibili. «Il fotovoltaico del nostro centro sportivo — spiega il sindaco, Broveglio — produce energia in abbondanza. Tutta quella che non viene utilizzata, verrà distribuita gratis. L’obiettivo a lungo termine è far sì che residenti e le imprese locali non paghino più la bolletta della luce».

Per donare l’energia prodotta in eccesso, il cosiddetto surplus, il comune del pavese ha dovuto costituire una società senza scopo di lucro per essere una «Comunità energetica rinnovabile», un passaggio tecnico che permetterà di  indispensabile. Basandosi su criteri di «bisogno e di onestà», dunque l’amministrazione comunale ha operato le sue scelte.

«Avremmo potuto venderla alla rete elettrica nazionale — chiarisce Broveglio — e guadagnarci. Ma Torre Beretti, come altri centri della zona, ha perso tutti i servizi. Questa iniziativa ecologica, sociale ed economica dà un motivo alle persone di restare qui e costruirsi un futuro».

«Il nostro obiettivo — prosegue il sindaco di Torre Beretti e Castellaro — è allargare la platea dei beneficiari: la legge statale, attesa a breve e che consentirà questa pratica non solo sulle cabine di bassa tensione, ma anche di media, permetterà di fornire energia gratis a tante famiglie, forse a tutte quelle che vivono nel nostro comune. Ci faremo trovare pronti installando pannelli fotovoltaici anche sul tetto della ex scuola elementare». Il sindaco del piccolo comune ha l’ambizione che tramite questo generoso provvedimento si richiamino nuovi abitanti, in un piccolo centro che rischia di scomparire, a causa della denatalità.

Da Pavia all’Algeria

Dal nord dell’Italia ci spostiamo più a sud, in Algeria, paese che sta puntando molto sulle energie rinnovabili, ed infatti proprio lì è nato il primo villaggio completamente alimentato da energia solare. Il progetto – curato dal Ministero dell’Ambiente e delle Energie Rinnovabili, in collaborazione con altri settori ministeriali e autorità locali – prevede la realizzazione del villaggio nella provincia di Illizi, a 1.758 chilometri a sud-est di Algeri.

La scelta di Illizi è stata influenzata proprio dal suo clima, essendo una delle regioni più soleggiate dell’Algeria, in cui l’area è desertica, con difficoltà di accesso all’elettricità e non connessa alla rete di gas nazionale.

Oltre al villaggio solare, però le autorità di Algeri hanno ideato altri piani ambiziosi, tra cui la distribuzione di kit solari alle famiglie residenti nelle aree più remote dell’Algeria, proprio perché il Ministero dell’Ambiente e delle Energie Rinnovabili punta a fornire l’accesso all’energia solare, a gran parte delle famiglie. E ancora, l’Algeria intende estendere l’illuminazione stradale solare intelligente su tutto il territorio, garantendo una fonte di luce gratuita sulle principali arterie di comunicazione.

Infine l’agricoltura: da anni, infatti, molti agricoltori usano macchinari alimentati a carburante anche solo per irrigare, inquinando l’ambiente agricolo, mentre l’adozione di pompe e pozzi alimentati ad energia solare, aiuterebbe sia gli agricoltori, consentendo il risparmio, sia l’ambiente.

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