È arrivato il momento di definire cos'è l'Itpop

È da un po' che - soprattutto sui social - si è iniziato a parlare di un nuovo genere, che di fatto nuovo non è: l'Itpop. Proviamo a capirci di più

16 Gennaio 2018

Ok, ci siamo: è arrivato il momento di definire cos’è l’Itpop. Questo genere – ovvero quello che delinea la nuova musica (neanche più tanto indipendente) italiana – ha subito nell’ultimo periodo una radicale trasformazione, ampliandosi e accogliendo nuove influenze, dalla trap al indie rock, passando per rap e l’hip hop.

L’Itpop definisce proprio questo mutamento, ma soprattutto una commistione di generi mai avvenuta prima. Il pop, così come lo intendevamo tempo fa, sta scomparendo o, per meglio dire, sta cambiando pelle. La scena indipendente ha fatto da “scuola” per moltissimi cantanti e cantautori, che hanno contribuito a cambiare il pop e a dargli una spinta per trasformarlo in qualcosa di nuovo e unico.

barceloneta-itpop Fonte: Redazione

Oggi nelle classifiche delle canzoni più ascoltate in radio troviamo artisti che sino a poco tempo fa erano sconosciuti al grande pubblico. Ad esempio Levante, ma anche i Thegiornalisti e Coez. Si tratta di cantanti che in passato erano ascoltati e seguiti solamente da un piccolo gruppo di fan, che sapeva interpretare il genere in cui si iscrivevano. Oggi invece Coez è “accessibile” a tutti, grazie ad un brano come “La musica non c’è”. Cos’è cambiato? Semplicemente le canzoni del rapper romano sono diventate “più pop” (quindi più popolari e apprezzate dalla gente comune), ma questo non vuol dire che sono completamente cambiate o che Coez abbia abbandonato il suo modo di essere. In realtà lo stile dell’artista si è evoluto passando anche attraverso la sua formazione hip hop. 

Lo stesso discorso vale per i Thegiornalisti, per Ghali o per i Cani. Se qualcuno che oggi canta le loro canzoni, li avesse ascoltati tempo fa, non sarebbe riuscito a comprendere i testi e la musica. Non perché ora tutti questi aspetti siano più semplici o siano peggiorati, ma solo perché in passato la maggior parte delle persone non possedevano gli strumenti per “decodificarli”.

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