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Come riprodurre i gerani all’infinito usando una singola foglia

Da una foglia di geranio a una nuova pianta: ecco come procedere per moltiplicare i vasi.

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È la stagione delle fioriture, con i balconi e i giardini che cominciano a riempirsi di colori disegnando veri e propri quadri. Tra le piante decorative più amate alle nostre latitudini, il geranio merita senza dubbio un posto speciale. Proprio la primavera è il momento migliore in cui questo fiore cresce, regalando – a seconda della varietà (ne esistono oltre duecento tra annuali e perenni) – cascate di boccioli che garantiscono un angolo di verde piacevole durante i mesi più caldi dell’anno.

La fioritura dei gerani, infatti, dura tutta l’estate e anche per questa ragione è tra le scelte più comuni tra chi desidera avere un giardino fiorito per l’intera stagione. Ma c’è anche un altro motivo che fa apprezzare particolarmente questa pianta ed è il suo potere insetticida. Antizanzare naturale, il geranio ha un profumo detestato da molti insetti che, di conseguenza, se ne tengono ben alla larga. Un ottimo modo, dunque, per abbellire un angolo del balcone o del terrazzo cogliendo anche i benefici della pianta.

A caratterizzare il geranio è, infine, la sua ottima capacità di moltiplicarsi praticamente all’infinito, cosa che permette di ricavare tante piantine partendo da un solo fiore. Anzi, da una foglia. Ebbene sì, se è vero come cantava Sergio Endrigo che ‘per fare l’albero ci vuole il seme’, nel nostro caso per fare un geranio ci vuole una foglia. Vediamo come procedere passo dopo passo, in maniera semplice anche per chi non ha propriamente il pollice verde.

Da un geranio all’altro: come ottenere la talea

Intanto – come spiega greenme – occorre procurarsi il materiale necessario: oltre alla pianta madre, servono infatti del terriccio e un vaso. Per ottenere una talea, basta scegliere un rametto e reciderlo avendo attenzione di farlo in modo che abbia una lunghezza più o meno fra gli otto e i nove centimetri. Meglio, poi, optare per un rametto che non sia troppo vecchio ma che sia tenero e di un verde delicato.

Per recidere il ramo, quindi, lo strumento fondamentale è un paio di cesoie o dei tronchesi precedentemente puliti con cura. Si eviteranno, così, danni e ed eventuali contaminazioni. Il taglio deve essere netto, appena al di sotto di un nodo (è il punto in cui nasce un altro ramo): avremo così la nostra talea. E per favorire la cicatrizzazione, si può utilizzare un po’ di cannella che aiuterà sia la pianta madre sia la talea a chiudere la ferita.

Il rinvaso della talea e le prime cure alla nuova pianta

Trascorso qualche giorno, si può procedere con il rinvaso in una ciotola adeguatamente spaziosa, riempita di terriccio e torba per agevolare il drenaggio dell’acqua. Al posto della torba, se ne siamo sprovvisti, si può ricorrere ai gusci di arachidi che creano uno strato organico contro i ristagni. A questo punto non resta altro da fare che prendersi cura di quella che è a tutti gli effetti una nuova pianta, provvedendo prima di tutto a una corretta innaffiatura.

Soprattutto nei primi giorni, infatti, il terriccio non deve mai essere completamente asciutto ma deve mantenersi umido. Attenzione, poi, alla posizione del vaso da porre in un angolo luminoso ma non alla luce diretta del sole. Con queste accortezze, la talea dovrebbe sviluppare le prime radici già nel giro di poche settimane, pronta a essere rinvasata quando la ciotola sarà ormai troppo piccola.

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