Djokovic, gesto ironico su Sinner: c'entrano anche le carote

Tante carote in tribuna durante la semifinale di Coppa Davis tra Djokovic e Sinner per Italia-Serbia: il gesto ironico non va come previsto.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Novak Djokovic è il nuovo campione delle ATP Finals 2023, in cui ha battuto l’italiano Jannik Sinner al PalaAlpitour di Torino. Dopo nemmeno una settimana, però, il giovane altoatesino si è vendicato, battendolo in semifinale di Coppa Davis a Malaga, strapazzandolo durante Italia-Serbia. Prima della finale ATP, Sinner aveva vinto anche contro lo stesso Djokovic. Nel frattempo, però, sul web hanno cominciato a diffondersi numerose interviste sul tennista, oltre ad qualche gesto un po’ equivoco che lo riguardano. Tra una battuta ironica di Djokovic e una vera e propria profezia di Rune, sul campione italiano si è detto davvero di tutto. E c’entrano anche delle carote. Andiamo a scoprire di più.

Djokovic, gesto ironico su Sinner: c’entrano anche le carote

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. In molti non sanno che i tifosi di Sinner hanno un simbolo: le carote. Anzi, a dirla tutta, c’è un gruppo di ragazzi di Ravello, in provincia di Salerno, che ha dato vita ai Carota Boys, che hanno cominciato a seguirlo in tutti i suoi tornei vestiti appunto dagli omonimi ortaggi.

La carota è quindi diventata il vero simbolo di Sinner, tanto che in molti gli associano l’arancione. Il motivo è presto detto: nel 2022, Sinner addentò una carota in diretta tv, durante il Torneo di Vienna. Una scelta strana, dato che di solito i tennisti addentano barrette energetiche o al massimo una banana. Da allora, però, è diventato una sorta di simbolo personale… Insomma, non c’entrano niente i suoi capelli leggermente rossicci.

Ad ogni modo, durante Italia-Serbia di Coppa Davis, tanti tifosi di Djokovic avevano deciso di sfruttare il simbolo delle carote per organizzare uno sfottò a danno di Sinner. I tifosi balcanici avevano cominciato a mangiare carote in tribuna per prendere in giro Sinner, rimanendo però scottati dalla vittoria, forse inaspettata, del talento azzurro. Insomma, chi di carota ferisce…

Jannik Sinner: la battuta di Novak Djokovic dopo la finale

Ospite di Fabio Fazio dopo la vittoria alle ATP Finals 2023, Djokovic aveva parlato collegandosi in diretta a Che tempo che fa, facendo un riferimento proprio a Jannik Sinner.

Jannik è il numero uno italiano, non lo dico solo io, lo dicono in molti. È un grandissimo ragazzo, ha talento, dedizione, grandi valori… Auguro bellissime cose a lui… però quando non gioca contro me“, ha detto l’atleta serbo, dimostrando una grandissima sportività e un enorme rispetto per un collega giovane ma che ha già dimostrato il suo grandissimo valore in più di un’occasione.

Sinner contro Djokovic: il racconto della finale

Novak Djokovic si è aggiudicato il titolo delle ATP Finals 2023 con una partita impeccabile e di totale dominio sin dal primo scambio, confermandosi il “maestro dei maestri” per la settima volta nella sua carriera. L’implacabile tennista serbo ha dimostrato il suo status di numero uno al mondo con una prestazione perfetta sia dal punto di vista tattico che tecnico, riflettendo un divario evidente sul campo. Il risultato finale di 6-3, 6-3 non fa altro che sottolineare quella che è ancora la superiorità di Djokovic, mentre Jannik Sinner, a dirla tutta, è sembrato costantemente in difficoltà contro un avversario di così alto livello.

La partita, iniziata alle 18.13 del 19 novembre, è stata caratterizzata da un Djokovic subito aggressivo, in grado di spostare abilmente Sinner con colpi precisi dal fondo campo. Il sorteggio favorevole e una scelta accurata nel servire hanno contribuito in modo significativo al successo del campione serbo. Il primo set è stato chiuso con un netto 6-3 in soli 38 minuti, e il secondo set ha seguito lo stesso copione. Nonostante i tentativi di Sinner di ribaltare la situazione, Djokovic ha mantenuto la sua solidità con sicurezza, chiudendo il match con un altro 6-3.

Il pubblico, seppur deluso per l’esito della partita, ha riconosciuto con questo match l’ingresso definitivo di Sinner nell’elite mondiale del Tennis, con la consapevolezza che al giovane talento italiano si prospetta un incredibile futuro. Lo stesso Djokovic, nel commentare la sua prestazione, ha elogiato l’eroismo di Sinner e ha sottolineato che questa è stata una delle sue migliori performance della stagione.

Con questa vittoria, Djokovic conferma la tradizione delle ATP Finals, dove spesso il vincitore della finale ha precedentemente perso nel girone di qualificazione (e lo ha fatto proprio contro Sinner). Quanto al campioncino altoatesino, sappiamo che non si fermerà qui: è già pronto a prepararsi per i quarti di finale della Coppa Davis, dove c’è la forte possibilità di affrontare nuovamente Djokovic in semifinale.

Jannik Sinner: la profezia di Holger Rune

Qualche rumore aveva fatto anche una battuta, in occasione dell’ultimo match del Round Robin, formulata da Rune. Anche quest’ultimo, allievo di Boris Becker, è giovanissimo. Holger Rune – classe 2003 – ha infatti compiuto 20 anni lo scorso 29 aprile. Jannik Sinner – classe 2001 – ne ha compiuti 22 lo scorso 16 agosto. Sinner è quarto nel ranking ATP, dietro solo al serbo Djokovic, allo spagnolo Alcaraz e al russo Medvedev. Rune lo segue ottavo nel ranking… Ma qual è la profezia del danese su Sinner?

Molto semplice, ai microfoni di Federica Cocchi di Gazzetta dello Sport, lo scorso marzo ha detto “I Big Three del futuro? Sperio io, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz“.

E poi, ha specificato: “È una domanda difficile, però la so! Uno del trio spero di essere io, poi Alcaraz, che ha già dimostrato di saper vincere gli Slam, e infine Sinner. Ha un atteggiamento incredibile. Sembra sia nel tour da una vita ma ha appena 21 anni, e ogni volta che gioca mostra miglioramenti“. Non sarà un caso che i tre siano nella top ten mondiale tutti insieme, dunque…

La carriera di Jannik Sinner: le tappe fondamentali

Jannik Sinner, il tennista altoatesino che ha conquistato il cuore degli appassionati di tennis in tutto il mondo, ha percorso una straordinaria scalata fin dalla sua infanzia a Sesto, in provincia di Bolzano. Nato da genitori che lavorano presso il rifugio Fondovalle in Val Fiscalina, Jannik ha condiviso la sua crescita con il fratello Mark, aprendosi a una doppia passione per lo sci e il tennis.

Fin dall’età di quattro anni, Sinner ha dimostrato un talento eccezionale nello sci, vincendo il 32º Gran Premio Giovanissimi nel 2009 a soli sette anni. Tuttavia, a 13 anni, motivato dalla brevità delle competizioni alpine rispetto alla lunghezza degli allenamenti, ha preso la decisione di dedicarsi completamente al tennis.

Guidato dai maestri Heribert Mayr e Andrea Spizzica, Sinner è stato presto notato da Massimo Sartori, allenatore di Andreas Seppi, che lo ha introdotto al Tennis Centre di Riccardo Piatti, rinomato mentore di talenti tennistici. I primi passi di Jannik nel tennis professionistico sono iniziati a soli 14 anni, e il suo rovescio fuori dal comune ha catturato sin da subito l’attenzione degli appassionati e degli addetti ai lavori.

Il 2019 è stato un anno decisivo per Sinner, che ha ottenuto una wild card per gli Internazionali d’Italia e ha vinto la sua prima partita in un Masters 1000 contro Steve Johnson. La sua partecipazione agli US Open ha segnato il suo debutto negli Slam, culminando con la vittoria alle Next Gen ATP Finals.

Nel 2020, nonostante le sfide legate alla pandemia di Covid-19, Sinner ha raggiunto la top 100 del ranking ATP e ha vinto il suo primo titolo ATP a Sofia. Nel 2021, ha continuato a stupire, conquistando tre titoli ATP (Washington, Sofia e Anversa) e raggiungendo gli ottavi di finale agli US Open.

Tuttavia, il 2022 è stato un anno difficile per lui, con infortuni al ginocchio, all’anca e alla caviglia che ne hanno compromesso la continuità e l’hanno fatto uscire dalla top 10 del ranking. Nonostante le sfide, ha raggiunto i quarti di finale agli Australian Open, a Wimbledon e agli US Open.

Il 2023 ha segnato il ritorno in grande stile di Sinner, che ha superato problemi fisici e conquistato il titolo nel Masters 1000 di Toronto. Poi, non solo ha vinto nel torneo di Pechino contro Medvedev, ma ha anche trionfato a Vienna, eguagliando il record di Adriano Panatta con il suo decimo titolo in carriera.

La sconfitta in finale alle ATP Finals 2023 di Torino contro Novak Djokovic rappresentano soltanto un ulteriore punto di partenza per una finale che, lo sappiamo, farà da apripista a tantissime altre (e, ci auguriamo, a una lunghissima nuova serie di vittorie).

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