Questo periodo di quarantena obbligatoria per tutti ha sconvolto gli abituali ritmi lavorativi e domestici di tutti noi: anche se lavoriamo da casa, abbiamo certamente molta più libertà nella gestione degli impegni quotidiani e finiamo spesso per stravolgere anche i tempi dedicati al riposo (ecco che succede se non andiamo a letto sempre alla stessa ora).
I disturbi del sonno sono piuttosto diffusi, a maggior ragione in questo periodo, tuttavia esistono alcuni rimedi naturali che ci permettono di riacquistare una certa regolarità e allo stesso tempo migliorare anche la memoria.
Parliamo delle proprietà della rosa, la cui delicata fragranza agisce positivamente sul cervello a più livelli, stando ai risultati di uno studio coordinato da Jürgen Kornmeier e Franziska Neumann dell’Università di Friburgo apparso sulle pagine di Scientific Reports.
Gli studiosi hanno dimostrato come un aroma – in questo caso quello di rosa – riesca a garantire un sonno tranquillo e renda più efficaci e forti i ricordi: per dare validità alla loro tesi hanno chiesto a 54 studenti di scuola superiore di eseguire alcuni test e memorizzare una lista di vocaboli inglesi tenendo vicino a sé dei bastoncini che profumavano di rosa.
Dopo una settimana, giunti alla prova, i giovani partecipanti sono stati divisi in quattro gruppi: al primo non è stato fatto sentire alcun odore, per il secondo l’aroma di rosa è stato reso disponibile durante la preparazione a casa e nel corso del test; il terzo gruppo ha avuto la possibilità di sentire l’odore in casa mentre ci si preparava all’esame e durante la notte, ma non mentre veniva svolto il test e infine l’ultimo gruppo ha sentito in ogni fase – preparazione, notte e esame – l’odore floreale.
Il risultato non ha lasciato grandi dubbi: “Gli studenti hanno mostrato un aumento significativo del successo dell’apprendimento di circa il 30% se i bastoncini di incenso sono stati utilizzati durante le fasi di apprendimento e di sonno”, ha detto la prima autrice della ricerca tedesca, la dr.ssa Neumann.
Dunque, anche se lo studio va certamente approfondito, l’ipotesi che i profumi giochino un ruolo fondamentale nella stimolazione cerebrale è certamente affascinante. In un certo senso anche Marcel Proust, infatti, ha parlato di memoria olfattiva nel suo capolavoro “La ricerca del tempo perduto”…
Provate anche a voi a fare un esperimento simile a quello che vi abbiamo proposto poc’anzi e fateci sapere se avete effettivamente trovato giovamento sia nel riposo (provate anche a indossare la maglia del vostro partner) che per la memoria!