Se non fosse che il cibo per molte persone ha un effetto di completo appagamento, ci ricorderemmo molto più frequentemente che ogni alimento porta con sé una carica batterica non indifferente e che la sicurezza non è mai troppa sia nella conservazione dei cibi che nella loro cottura (occhio alle pappe dei bambini, questi gli errori più comuni).

Un esempio lampante è il pollo: siamo tutti portati a pensare che se lo laviamo prima di metterlo in padella con un filo d’olio e delle spezie, stiamo facendo la cosa giusta. In realtà lavare questa carne sotto l’acqua significa spargere i batteri nel lavello e sul top della cucina: batteri che invece vanno eliminati solo tramite il calore della cottura.

Un altro errore che spesso commettiamo, magari in buona fede, convinti di fare del bene anche all’ambiente, è conservare nello stesso cartone le uova integre e quelle anche leggermente crepate… I gusci sono talmente delicati che non è infrequente trovarli rotti anche subito dopo aver fatto spesa.

Non c’è niente di più sbagliato per diverse ragioni: il cartone non è lavabile, dunque per il massimo della pulizia è bene utilizzare un contenitore di vetro da chiudere ermeticamente per le uova. Inoltre i gusci rotti sono forieri di batteri che si trasferiscono naturalmente al resto delle uova, essendo i gusci porosi e quindi portati ad assorbire qualsiasi sostanza nelle vicinanze. Questo fenomeno è chiamato contaminazione incrociata e riguarda anche le superfici, non sono gli alimenti.

C’è da dire che i gusci rotti possono essere riutilizzati in moltissimi modi diversi invece di essere semplicemente gettati nell’umido. Posso essere compostati nel terreno, che grazie alle vitamine e minerali in essi, verrà arricchito e ossigenato; possono anche essere usati per accogliere del terriccio e piantare dei semini da far germogliare e hanno diversi (insospettabili) impieghi anche nella pulizia di casa!