L’origine della smorfia napoletana si perde nelle notte dei tempi, anche se si può ragionevolmente ricondurre ad un’associazione con il dio dei sogni Morfeo. Da qui la smorfia è stata da sempre utilizzata per interpretare il significato dei sogni e tradurlo sotto forma di numeri da giocare poi al lotto. Secondo altri, la storia della smorfia napoletana sarebbe da ricondurre alla cabala ebraica che utilizza i numeri per svelare i significati nascosti della realtà apparente.
E’ bene precisare che oltre alla smorfia napoletana esistono anche altri tipi di libri destinati all’interpretazione dei sogni come la smorfia siciliana, marchigiana e romagnola. Stabilire una simbologia o una numerazione per le diverse casistiche di sogno avveniva fin dall’antico Israele, con tradizioni tramandate di padre in figlio. Attraverso una miscela di realtà, folclore e satira, si è arrivati ad una nomenclatura unica che permette di associare un sogno ad ogni avvenimento onirico.
Non si sa con precisione a quale data far risalire la storia della smorfia napoletana, anche se, molto spesso, si tende a farla coincidere con quella del primo libro di interpretazione dei sogni scritto da Artemidoro di Daldi: un vero e proprio trattato con la finalità di svelare il significato nascosto degli stessi. Diverse opere sono state poi realizzate nel Medioevo e successivamente nel Rinasicimento per trovare un significato alle visioni oniriche e tradurle in simboli. Tra questi, molto interessante è il trattato di Pico della Mirandola.
Una cosa è assolutamente certa: i 90 numeri della smorfia napoletana derivano dal gioco del lotto, introdotto a Genova nel 1539 e legalizzato intorno al 1700 nei vari stati italiani, tra cui il Regno di Napoli. In tal modo la smorfia cerca di trovare dei numeri da giocare al lotto e tentare la fortuna. E’ praticamente possibile ricavare i numeri del lotto per qualsiasi circostanza accada nella vita quotidiana, in quanto ne esiste uno per ogni occasione.
E’ importante ricordare però che il numero che si associa ai sogni o ad una determinata situazione non è unico e fisso, nel senso che a seconda delle circostanze può assumere diversi risultati. Un esempio chiarirà meglio. Il verbo “giocare” nella smorfia napoletana è associato al numero 79. Se si gioca a carte però assume il numero 15, se a scacchi 22. Allo stesso modo il verbo “camminare” sarà associato al numero 13 se si cammina in discesa, 15 se in salita.