Fonte: Ansa

I tacchini graziati da Trump passano la notte nell'hotel di lusso

I tacchini graziati da Trump in attesa del Giorno del Ringraziamento, hanno soggiornato in un hotel di lusso

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I tacchini graziati da Trump passano la notte in un hotel di lusso. Non è una barzelletta, ma la pura verità. Il famoso Giorno del Ringraziamento si avvicina e gli americani si preparano a celebrare questa festività in famiglia mangiando uno dei piatti più significativi: il tacchino.

Come ogni anno alla Casa Bianca si è tenuta una cerimonia in cui il Presidente degli Stati Uniti ha graziato due tacchini, come da tradizione. I pennuti non solo sono scampati alla morte, ma hanno anche avuto la fortuna di godersi un soggiorno di lusso nel celebre hotel Willard Intercontinental.

I tacchini, allevati in Minnesota e destinati inizialmente al macello, si chiamano Drumstick e Wishbone e andranno a vivere in Virginia insieme ai loro predecessori Tater e Tot, salvati lo scorso anno dalla famiglia Obama. La grazia è stata conferita agli animali durante una cerimonia pubblica. Il tycoon ha incontrato i tacchini insieme alla moglie Melania e al figlio Barron. “Sono stato informato dall’ufficio legale della Casa Bianca che la grazia a Tater e Tot non può essere revocata” ha detto Trump, facendo una battuta sulla sua tendenza a revocare le decisioni di Obama.

La tradizionale cerimonia è stata anticipata perché presto la famiglia presidenziale volerà a Mar-a-Lago, la residenza dei Trump in Florida. Questo rito alla Casa Bianca per il Thanksgiving risale al 1947, quando la National Turkey Federation divenne il fornitore ufficiale dei tacchini del presidente. Nel 1989 Bush padre scelse di salvarne alcuni, risparmiandoli, e da allora ogni anno il presidente Usa grazia due pennuti, che guadagnano la salvezza e la sicurezza di una lunga vita in un pet zoo.

Per festeggiare Drumstick e Wishbone si sono concessi una notte nello splendido hotel di lusso, riposando in una delle camere della struttura e lasciandosi coccolare dallo staff dell’albergo.

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