Accadrà 23/09, l'apparizione in Messico con l'equinozio d'autunno

Scopri il magico spettacolo dell'equinozio d'autunno a Chichén Itzá: la magia della tradizione maya rivive con la comparsa del dio serpente.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

La penisola dello Yucatán è una terra intrisa di storia e mistero, custode di alcuni dei siti archeologici tra i più affascinanti al mondo. Tra questi, spicca il maestoso complesso maya di Chichén Itzá, una delle sette meraviglie del mondo antico e una gemma incastonata nella giungla messicana. Tuttavia, ciò che rende questo luogo ancora più straordinario è l’evento quasi surreale che si verifica in occasione dell’equinozio di primavera e d’autunno, quando migliaia di visitatori provenienti da città vicine e da altri Stati si radunano per assistere a uno spettacolo unico.

Piramide di El Castillo: il mistero del serpente piumato che appare all’equinozio d’autunno

Il fulcro di questa meraviglia è la piramide El Castillo, un’imponente struttura costruita dalla civiltà pre-colombiana maya tra il IX e il XII secolo. Il 23 settembre di ogni anno, quando salutiamo l’arrivo dell’autunno, qualcosa di straordinario accade. È il momento in cui la magia prende forma, e il dio Kukulkàn (noto come Quetzalcoatl per gli aztechi), il “serpente piumato“, scende dalla piramide.

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Ma cosa causa questa stupefacente manifestazione? Non è la divinità in sé, bensì il sole che, con il suo gioco di luci e ombre, crea una suggestiva illusione ottica. Durante le prime luci dell’alba, sulla scalinata di 91 gradini che si trova all’ingresso della piramide, appare una sagoma a forma di serpente che sembra discendere sulla terra, per poi risalire verso il cielo durante il tramonto. Una visione magica che cattura l’immaginazione di chiunque vi assista.

Secondo la leggenda maya, due volte l’anno il dio serpente fa visita alla piramide dedicata a lui. Questi incontri hanno lo scopo di mettersi in contatto con i suoi adoratori e di portare benedizioni per garantire un raccolto abbondante, scongiurando così ogni minaccia di siccità.

La magia Maya del complesso di Chichén Itzá

Ma l’esperienza non si limita solo alla vista dell’apparizione del serpente piumato. Chi si trova ai piedi della piramide può sperimentare un effetto sonoro unico. Battendo le mani, si ode un suono simile al canto di un quetzal, l’uccello sacro dei Maya. Questo fenomeno, ancora una volta, non è certo magico né soprannaturale, ma è reso possibile grazie a un complesso gioco di suoni e risonanze che derivano dalla struttura stessa della piramide e dell’intero complesso di Chichén Itzá.

La discesa del dio Kukulkàn rappresenta un momento di importanza vitale per la tradizione maya, secondo la quale si tratta di un’esperienza che ogni persona dovrebbe vivere almeno una volta nella vita. Esso rappresenta infatti un momento di connessione tra l’umanità e il divino, una celebrazione dell’antica saggezza di questa civiltà straordinaria che, si dice, abbia anche creato una sorta di “porta dell’aldilà”.

Oltre all’evento naturale dell’equinozio d’autunno, il mistero di Chichén Itzá viene ricreato artificialmente ogni sera, dal martedì alla domenica. Uno spettacolo di luci proiettate sulla piramide dà vita a un’esperienza magica e suggestiva, permettendo ai visitatori di immergersi nell’atmosfera unica di questo luogo straordinario. Il serpente piumato, in questo caso, è realizzato da uno spettacolo di colori che riempiono l’intera scalinata e la facciata della piramide, ma rappresenta qualcosa di assolutamente imperdibile.

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