Mosè divise davvero il Mar Rosso, ci sono le prove scientifiche

Le acque del Mar rosso si aprirono per far passare gli Israeliti e poi travolsero gli egiziani? Tutto scientificamente spiegabile e con prove documentate

10 Ottobre 2016

Mosé separò davvero le acque del Mar Rosso per far passare il popolo di Israele in fuga dall’Egitto , richiudendole poi sull’esercito del Faraone? Bando agli scetticismi: secondo alcune recenti scoperte scientifiche non si tratterebbe di un”invenzione’ della Bibbia ma di un fatto assolutamente spiegabile.

A supporto della veridicità dell’episodio è accorso, ad esempio, lo scienziato svedese Lennart Moller. A capo di un team di ricercatori e di una troupe americana, Moller ha percorso nuovamente il tragitto che si suppone sia stato seguito dagli Israeliti in fuga e durante alcune ricerche sul fondo del Mar Rosso avrebbe trovato dozzine di reperti appartenenti ad un esercito egiziano.

Altre prove a supporto del racconto biblico sono invece state raccolte dal Dottor Rob Wyatt, un archeologo che già nel 1978 aveva dichiarato di avere una testimonianza fotografica di carri dorati e fossili di ossa di uomo e di cavalli sul fondo del Mar Rosso.

Fino a qui si tratta di scoperte di reperti, ovvero ‘le conseguenze’ di un avvenimento come la separazione delle acque del Mar rosso e il loro successivo richiudersi. A queste può però aggiungersi anche una spiegazione scientifica della separazione stessa, avanzata da Carl Drew, che in un articolo pubblicato sul Public Library of Science ha semplicemente sottolineato come tutto derivi da una scorretta traduzione del passo della Bibbia relativo all’episodio.

Ricostruendo l’avvenimento in modo ‘scientifico, infatti, è ipotizzabile che un fortissimo vento abbia separato le acque di un lago vicino all’antica città di Tanis, creando così un sentiero di circa quattro chilometri rischioso ma sostanzialmente asciutto per attraversare il Mar Rosso

Secondo Carl, questa ‘apertura’ sarebbe stata possibile grazie ad un fenomeno definito come ‘abbassamento del vento’, che si verifica quando i venti vicini ai cento chilometri orari riescono a spingere una parte dell’acqua e separarla dall’altra.

Lo stesso ricercatore ha quindi sottolineato come il vento possa poi essere casualmente calato una volta che gli Israeliti avevano ormai attraversato il Mare, che si sarebbe così ‘richiuso’ travolgendo solo l’armata egizia.

Vista l’origine religiosa della Bibbia, un fenomeno naturale raro ma non impossibile sarebbe quindi stato attribuito a Mosé e, indirettamente a Dio: se la ‘spiegazione biblica’ è dunque opinabile, l’avvenimento in sé si sarebbe potuto senza dubbio verificare.

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