Nell’attuale panorama culinario italiano, gli chef non sono più semplici mastri della cucina, ma autentiche icone che incantano il palato e catturano l’attenzione di milioni di spettatori, diventando veri e propri showmen. Oltre a sperimentare piatti straordinari, questi virtuosi della gastronomia hanno saputo trasformare le loro passioni in proficue imprese. Attualmente, sono capaci di far attendere i clienti mesi per poter gustare le loro creazioni nei ristoranti di punta di tutto lo Stivale e, al contempo, sono in grado di intrattenere il pubblico attraverso coinvolgenti programmi televisivi.
- Chi è lo chef italiano più ricco?
- Quali sono gli altri chef italiani più ricchi?
- Quanto guadagnano gli chef Cracco e Cannavacciuolo?
- Quanto guadagnano Bruno Barbieri, Joe Bastianich, Giorgio Locatelli e Alessandro Borghese?
La metamorfosi da cuochi a imprenditori è stata sostenuta da uno straordinario aumento delle entrate. Gli chef di fama nazionale non solo riempiono i loro ristoranti con piacevoli profumi e sapori, ma riempiono anche i loro portafogli con cifre che sfiorano l’incredibile. Tuttavia, tra questa schiera di artisti culinari, sorge una domanda intrigante: chi tra loro può vantare il titolo di “Chef più ricco d’Italia“? A primo acchito diremmo Carlo Cracco o Antonino Cannavacciuolo. Ma la risposta non è così scontata.
In questo articolo, andremo ad esplorare la top 5 degli chef più ricchi d’Italia. Dalle cucine stellate ai contratti pubblicitari, dai libri di ricette alle collaborazioni con brand di lusso, sveleremo i segreti dietro il loro straordinario successo e la loro inarrestabile ascesa nel regno della gastronomia italiana.
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Chi è lo chef italiano più ricco?
Senza ombra di dubbio, il titolo del più ricco chef italiano è occupato da più di una persona. Stiamo parlando della rinomata Famiglia Cerea, una dinastia culinaria che ha saputo trasformare la passione per il cibo in un vero e proprio impero finanziario. I proprietari del celebre ristorante pluristellato “Da Vittorio” si ergono al primo posto con un fatturato stimato intorno ai 17,9 milioni di euro all’anno, confermando il loro status di pionieri nella fusione tra alta gastronomia e affari fruttuosi.
La Famiglia Cerea ha abbracciato l’innovazione imprenditoriale con straordinaria audacia. Oltre ad aver affermato la loro supremazia nel panorama culinario italiano, il loro influsso si estende ben oltre i confini nazionali. I locali “Da Vittorio” non sono semplici ristoranti, ma veri e propri luoghi di lusso che incantano i palati in tutto il mondo, compresa la lontana Cina. Tuttavia, il loro successo non si limita solo a cucine stellate, ma abbraccia un universo di esperienze raffinate: alberghi, resort, parchi, piscine e tanto altro ancora.
L’eredità dell’impero culinario della Famiglia Cerea è frutto di una visione condivisa e dell’impegno instancabile di ogni membro. Guidati da Enrico ‘Chicco’ e Roberto ‘Bobo’ Cerea, insieme ai loro fratelli Francesco, Barbara e Rossella, il loro percorso imprenditoriale è stato radicato negli insegnamenti e nel patrimonio lasciati dai genitori fondatori, Vittorio e Bruna, che nel lontano 1966 diedero vita a un sogno che si è tramutato in realtà.
Quali sono gli altri chef italiani più ricchi?
Al secondo gradino di questa prestigiosa classifica troviamo un’altra dinastia culinaria di straordinario successo: i fratelli Alajmo, i veri artefici di un impero gastronomico che si estende attraverso tredici sedi, dalla pittoresca Rubano, in provincia di Padova, fino alle affascinanti location di Venezia, Parigi e Marrakech.
La costellazione di locali firmati Alajmo rappresenta una testimonianza tangibile della loro abilità nel coniugare l’eleganza culinaria con una visione imprenditoriale di vasta portata. Massimiliano, Raffaele e Laura Alajmo, con il loro indiscutibile talento, guidano le cucine di ristoranti pluristellati, portando avanti l’eredità di eccellenza familiare. Ogni loro creazione è una sinfonia di sapori, forme e colori, che si riflette nell’apprezzamento dei clienti e nei loro portafogli.
Questi maestri della cucina non solo deliziano i sensi dei commensali, ma generano anche cifre considerevoli. Il loro fatturato annuale, stimato intorno ai 13 milioni di euro, è una testimonianza tangibile della loro abilità nel trasformare il cibo in un’esperienza gourmet di prim’ordine e nel generare profitti ineguagliabili.
Quanto guadagnano gli chef Cracco e Cannavacciuolo?
Al terzo gradino di questa affascinante scalata verso la vetta finanziaria si posiziona nient’altro che il rinomato Carlo Cracco. Tuttavia, le apparenze possono ingannare. Nonostante il suo annuale guadagno intorno ai 10 milioni di euro (magari dovuto anche alla celebre “Margherita di Cracco” a 8 euro), un’inchiesta condotta qualche tempo fa da Report ha gettato luce su alcune ombre nei conti dello chef e dei suoi ristoranti. Sorprendentemente, pare proprio che ben 8 milioni del suo fatturato vengono destinati a coprire debiti e passività.
Non lontano da Cracco si erge la figura possente di Antonino Cannavacciuolo, un autentico pilastro della cucina napoletana e patron di Villa Crespi. Anzi, la sua presenza in questa classifica è ancor più impressionante poiché il suo fatturato parrebbe superare addirittura quello di Cracco, oscillando tra i 9 e i 10 milioni di euro.
La scia di talenti non si interrompe qui. In quinta posizione si erge Enrico Bartolini, un virtuoso delle cucine stellate con ben 12 stelle Michelin a coronare il suo nome. Il suo fatturato annuale si aggira intorno ai 6 milioni di euro, un’importante dimostrazione di come il suo genio culinario sia stato convertito in un successo finanziario. Attualmente, Bartolini è il cuoco più stellato d’Italia, un primato che riflette non solo la sua abilità nella cucina, ma anche il suo acume nell’arte di gestire un impero gastronomico di prestigio.
Quanto guadagnano Bruno Barbieri, Joe Bastianich, Giorgio Locatelli e Alessandro Borghese?
Gli chef televisivi, dicevamo, sono tantissimi. Ma quanto guadagnano i più celebri cuochi della tv? Di Joe Bastianich si dice che abbia un patrimonio di circa 15 milioni di dollari… Mentre Giorgio Locatelli guadagnerebbe circa 9,3 milioni di euro l’anno (8 milioni di sterline) grazie al suo ristorante a Londra. La sua presenza in Inghilterra e non in Italia, però, gli impedisce di entrare nella top 5.
Uscendo dal circuito di Masterchef, Alessandro Borghese guadagnerebbe circa 1,8 milioni di euro l’anno. Bruno Barbieri, invece, sarebbe il più “povero”, guadagnando “solo” 800 mila euro all’anno!
Insomma, questa classifica ci insegna che non sono gli chef più famosi quelli più ricchi d’Italia. Anzi, al contrario, a guadagnare veramente tanto sono quelli che risultano praticamente sconosciuti al grande pubblico e non quelli che compaiono in tv. In quanti erano convinti che lo chef più ricco fosse Carlo Cracco?